Zaccheo (ENAC) critico con il cargo aereo italiano
Roma – Nicola Zaccheo, presidente dell’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), è intervenuto all’assemblea di Confetra andata in scena a Roma con parole severe nei confronti del settore del trasporto aereo merci. La riflessione forse più critica è giunta in conclusione del suo intervento, quando ha detto, ricordando che il baricentro dei flussi commerciali mondiali si […]
Roma – Nicola Zaccheo, presidente dell’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), è intervenuto all’assemblea di Confetra andata in scena a Roma con parole severe nei confronti del settore del trasporto aereo merci. La riflessione forse più critica è giunta in conclusione del suo intervento, quando ha detto, ricordando che il baricentro dei flussi commerciali mondiali si sta spostando da ovest verso est: “L’Italia deve essere in grado di intercettare questi flussi. Bisogna puntare non solo sui servizi e sulla creazione delle infrastrutture ma anche massimizzare l’utilizzo delle infrastrutture esistenti”. Qui l’affondo: “Nel cargo si nota uno scostamento più marcato fra gli investimenti infrastrutturali previsti nel piano nazionale degli aeroporti e quelli effettivamente realizzati” detto Zaccheo. Che poi ha aggiunto che l’Enac sta “lavorando a stretto contatto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti” e il frutto di questa collaborazione auspica che si traduca presto “in un Piano nazionale del cargo aereo”.
L’intervento del presidente di Enac era un indirizzo di saluto sul ruolo che gli aeroporti hanno nella logistica e sulle potenzialità di sviluppo del settore, in particolare sul trasporto merci. “Il settore dell’aviazione civile nel nostro Paese rappresenta quasi il 4% del Pil nazionale, ed è caratterizzato da uno straordinario dinamismo che lo porta a crescere il doppio rispetto alla media europea: nel 2018 abbiamo registrato circa 185 milioni di passeggeri, con stime che prevedono di raggiungere circa 300 milioni nel 2030”.
Però, ha proseguito Zaccheo, “negli ultimi anni il segmento del cargo aereo è sostanzialmente fermo: il traffico merci nel 2018 rappresenta solo il 6% del traffico europeo. Peraltro, nei primi nove mesi di quest’anno, secondo i dati di Assaeroporti, il cargo è diminuito del 4,9% rispetto a 2018. Il volume totale del traffico cargo in Italia è circa 1 milione di tonnellate, ovvero meno della metà di quello del solo scalo di Francoforte che registra 2,2 milioni di tonnellate. Ritengo – ha aggiunto – che il trasporto cargo debba diventare un asset strategico per il nostro Paese, ma per farlo occorre colmare i ritardi accumulati rispetto ai principali competitor internazionali, tra cui, ad esempio, la Germania, in cui da molti anni il settore della logistica e del trasporto merci è considerato prioritario nello sviluppo economico-commerciale del Paese”.
Secondo Zaccheo l’Italia deve appunto saper intercettare “le importanti opportunità che la nostra posizione geografica offre, baricentrica non solo rispetto all’occidente e all’oriente, ma anche e soprattutto rispetto all’Africa, un mercato in forte espansione nel prossimo futuro. Per fare ciò bisogna intervenire su più fronti, non solo in termini di pianificazione e di semplificazione normativa, ma anche di servizi da offrire a tutta la filiera degli attori coinvolti, dalle imprese ai corrieri e agli spedizionieri”.
L’Enac e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha annunciato appunto il presidente del’ente, stanno lavorando alla definizione di una rete aeroportuale del cargo aereo, ovviamente intermodale e integrata con la rete mondiale. Il nostro impegno è quello di accelerare questo processo che culminerà, nel più breve tempo possibile, in un Piano Nazionale del Cargo Aereo”.
Nicola Capuzzo
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