Volumi e noli aerei ai massimi sulla tratta India – Europa
A spingere verso l’alto i livelli sia la crisi del Mar Rosso sia un aumento della domanda
Nel mercato delle spedizioni aeree tra India ed Europa, ad avere il coltello dalla parte del manico sono in questo momento senza dubbio i vettori, grazie a volumi sulla tratta ancora consistenti, spinti in alto dalla crisi del Mar Rosso ma anche da una sottostante domanda crescente.
Lo sostiene l’ultimo report di Xeneta, secondo la quale i traffici – perlopiù di abbigliamento in uscita verso il Vecchio Continente non solo dall’India ma anche dallo Sri Lanka – si sono mostrati su livelli elevati anche a fine marzo (rilevandosi nella settimana terminata il 24 del mese superiori del 24% alla media dell’intero 2019, dopo essere stati più alti del 40% in quella terminata il 25 febbraio).
L’ultima settimana di marzo è stata anche caratterizzata da un load factor dell’87%, un valore che prima era stato raggiunto nell’aprile del 2022. Questo andamento, secondo la società di analisi, ha anche ribaltato il tradizionale approccio alla politica dei prezzi applicati dai vettori, spingendoli a vendere i noli per carichi molto pesanti (oltre i 1.000 kg) a cifre superiori rispetto a quelle delle spedizioni di carichi più leggeri (oltre i 500 kg), ovvero rispettivamente a quota 3,5 e 3,46 dollari per kg. Una situazione che Xeneta ricorda di aver osservato per l’ultima volta durante la pandemia, con la contestuale fase di crisi di capacità.
Per inquadrare l’attuale livello delle tariffe India – Europa gli analisti segnano inoltre che questo, a fine marzo, è stato del 158% superiore a quello toccato all’inizio di dicembre, ovvero prima dello scoppiare della crisi del Mar Rosso.
Passando a spiegare quali fattori stiano spingendo verso l’alto il mercato dei noli aerei India – Europa, Xeneta ha citato sia le difficoltà del trasporto via mare seguite all’escalation degli attacchi degli Houthi, ma anche una sottostante crescita della domanda, testimoniata ad esempio dall’elevato livello della produzione toccato in India a febbraio, il più alto degli ultimi 5 mesi. Rispetto a questo fenomeno, l’istituto bancario Hsbc ha citato alcuni casi che evidenzierebbero come a tirare la domanda siano proprio gli acquisti finalizzati in Europa.
Relativamente all’evoluzione di questo fenomeno, Xeneta osserva che i noli marittimi container stanno vivendo ora un calo dopo l’exploit dei mesi scorsi, pur rimanendo sulla tratta in questione più alti del 310% rispetto alla fase pre-crisi del Mar Rosso. Dall’insieme di questi elementi, gli analisti hanno spiegato di ritenere che le supply chain nel complesso si stiano adattando a una nuova normalità – ovvero rotte che prevedono la circumnavigazione dell’Africa – ma anche che diversi operatori continuino a servirsi delle spedizioni aeree per ovviare alle criticità di quelle via mare. Quanto ai prossimi mesi, secondo Xeneta non si assisterà a drastici cambi di scenario: l’aumento di capacità belly cargo da e per l’Europa in arrivo con le programmazioni estive delle compagnie, che ad esempio spingerà in su del 30% la stiva sulle tratte transatlantiche da e per l’Europa, non toccherà molto le rotte verso l’India, dove si stima potrà osservarsi invece un incremento a una cifra.
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