• Chi siamo
  • Perchè
  • Contatti
  • Pubblicità
  • Alocin Media
    • Shipping Italy
    • Supply Chain Italy
    • Super Yacht 24
    • Alocin Media Corporate
Il giornale online del trasporto aereo merci in Italia

Il giornale online del trasporto aereo merci in Italia

  • Home
  • Italia
  • Estero
  • Economia
  • Ricerche & Studi
  • Fornitori & Servizi
  • Italia
  • Estero
  • Economia
  • Ricerche & Studi
  • Legale
  • Alocin Media
    • Shipping Italy
    • Supply Chain Italy
    • Super Yacht 24
    • Alocin Media Corporate

Il giornale online del trasporto aereo merci in Italia

Economia

Un altro big della moda sposta la logistica dalla Svizzera all’Italia

Pochi mesi dopo il trasferimento di Kering a Trecate (Novara), un altro nome noto del fashion sposterà le sue attività logistiche dalla Svizzera all’Italia. Si tratta di Tom Ford, la cui società Tom Ford Distribution Sagl ha già comunicato ai dipendenti la scelta di lasciare Stabio. Secondo molti è la conferma di un trend che […]

di Nicola Capuzzo
17 Settembre 2019
Stampa

Pochi mesi dopo il trasferimento di Kering a Trecate (Novara), un altro nome noto del fashion sposterà le sue attività logistiche dalla Svizzera all’Italia. Si tratta di Tom Ford, la cui società Tom Ford Distribution Sagl ha già comunicato ai dipendenti la scelta di lasciare Stabio. Secondo molti è la conferma di un trend che rischia di vedere prossimamente svuotarsi la cosiddetta “fashion valley”.

Dopo le partenze importanti di Armani e Lgi-International, è indubbiamente “una brutta notizia” per l’associazione di categoria Ticino Moda, che tiene però a precisare: “Non è vero che il comparto è in crisi” e “ci sono aziende che nel frattempo stanno crescendo, il settore nel complesso regge” ha detto il segretario Alberto Riva.

Secondo quanto spiegato direttamente da Tom Ford “i motivi sono differenti e non hanno nulla a che vedere con la tassazione”. Una prima ragione è legata alle tempistiche di distribuzione della merce: “Per cominciare, tutto quanto veniva prodotto nell’hub svizzero era distribuito in Italia e i tempi per rifornire i punti vendita negli ultimi anni si erano molto allungati. Spostandoci nella vicina Penisola questi tempi saranno abbattuti: per raggiungere i negozi impiegheremo generalmente 4-10 giorni lavorativi in meno”.

Un secondo aspetto riguarda le esportazioni dei prodotti di lusso: “L’Unione Europea, l’Italia nel nostro caso, ha accordi vantaggiosi con Paesi come il Giappone, la Corea e il Canada. Questi accordi non sono ovviamente applicabili quando la merce parte dalla Svizzera”.

Infine anche un ragionamento legato ai dazi: “Il terzo fattore che ci ha spinti a decidere di chiudere lo stabilimento di Stabio riguarda lo spostamento della merce non preferenziale – chiamiamola così – che subisce dazi doganali quando importata in Svizzera ma non quando arriva in Italia. Quindi noi eravamo costretti a fare una doppia operazione doganale, importando prima in Italia e poi trasferendo il tutto oltre confine. Senza la sede ticinese le spese relative a questa seconda operazione saranno risparmiate”.

Secondo altri osservatori, invece, il problema principale che ha spinto all’addio di Tom Ford alla Svizzera sarebbe legato alla tassazione troppo elevata. In un’interrogazione presentata al locale Consiglio di Stato il Movimento per il socialismo contesta la giustificazione relativa ai dazi affermando che “Tom Ford Distribution Sagl  è una Società a garanzia limitata nel ramo ‘Commercio di vestiti’ “, non nella produzione. “Quindi la Tom Ford Distribution – come facilmente intuibile dal nome – non importava tessuti e non li lavorava; era un centro di logistica e fatturazione, come Armani e come la LGI prima che smantellassero le loro attività in Ticino” hanno sottolineato i deputati Matteo Pronzini, Angelica Lepori e Simona Arigoni. “Non si capisce quindi che impatto avrebbero su queste attività i dazi sui tessuti, peraltro aboliti proprio per rendere più concorrenziale il settore. Per contro se la Tom Ford Distribution fosse venuta sul nostro territorio al solo scopo di trasferire gli utili realizzati in altri paesi in Ticino dove gode di privilegi fiscali, come hanno fatto tante altre imprese, la partenza appare ineluttabile visto che con le nuove regole internazionali queste imprese saranno comunque obbligate a pagare le imposte dove creano valore aggiunto e producono”.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI AIR CARGO ITALY

Leggi di più nell’approfondimento intitolato: “La Fashion Valley è arrivata alla fine?”

Attenzione: errori di compilazione
Indirizzo email non valido
Indirizzo email già iscritto
Occorre accettare il consenso
Errore durante l'iscrizione
Iscrizione effettuata
Argomento
Tutte le notizie
Spedizioni aeree globali in crescita (+4%) anche ad aprile
Il settore si attende però ora un ‘caos logistico’ con la fine del regime de minimis negli Usa
  • cargo aereo
  • de minimis
  • spedizioni aeree globali
  • Xeneta
2
Ricerche & Studi
2 Maggio 2025
Ecco i relatori già confermati per il Forum di AIR CARGO ITALY del 7 marzo a Malpensa
Gli argomenti al centro del dibattito saranno E-commerce, droni, general cargo, charter, dazi, progetti aeroportuali, alleanze e il futuro del…
  • AIR CARGO ITALY
  • forum
  • hotel Sheraton
  • Malpensa
  • tavola rotonda
2
Economia
14 Febbraio 2025
Anche il cargo aereo italiano guarda con apprensione al rischio dazi di Trump
Esperti a confronto sul tema “Trump e i dazi: la guerra commerciale e l'impatto sul Made in Italy”
  • dazi
  • Italia
  • scambi commerciali
  • Stati Uniti
  • Trump
4
Economia
23 Gennaio 2025
Volumi globali dal cargo aereo ancora in aumento nel 2025 (+5,8%) secondo Iata
Secondo l’associazione il prossimo anno le spedizioni genereranno ricavi per 157 miliardi di dollari
  • IATA
  • ricavi cargo aereo
  • spedizioni aeree globali
1
Ricerche & Studi
10 Dicembre 2024
Cargo aereo ai massimi storici secondo le statistiche di Iata a luglio
La crescita della capacità cargo è la più alta da quando è stato registrato un balzo eccezionale nel gennaio 2024
  • 2024
  • aereo
  • cargo
  • crescita
  • dati
  • domanda
  • IATA
  • luglio
  • merci
  • offerta
  • ripresa
  • spedizioni
  • statistiche
  • trasporto aereo
2
Ricerche & Studi
28 Agosto 2024
  • Home
  • Italia
  • Estero
  • Economia
  • Ricerche & Studi
  • Fornitori & Servizi

© AIR CARGO ITALY (Riproduzione riservata – All rights reserved)
Testata iscritta nel registro stampa del Tribunale di Genova n.608/2020 edita da Alocin Media Srl
Direttore responsabile: Nicola Capuzzo

  • Informativa Cookie
  • Informativa Privacy
  • P. IVA: 02499470991
Exit mobile version