Un dicembre “eccezionale” per le spedizioni aeree globali (+10,8%)
Il 2023 si chiude complessivamente con volumi in lieve calo (-1,9%) su quelli dell’anno precedente
Nel 2023 le spedizioni aeree globali sono state lievemente inferiori (-1,9%) a quelle dell’anno prima e più basse del 3,6% rispetto a quelle del 2019. Lo riporta Iata nel suo ultimo aggiornamento, sottolineando come il mercato sia stato caratterizzato anche da una disponibilità di stiva nettamente più alta (+11,3% sul 2022 e +2,5% rispetto al pre-pandemia).
In questo quadro, si sono però rivelate positive le performance dell’ultimo trimestre, con un andamento eccezionale del mese di dicembre, archiviato con un significativo incremento dei volumi (+10,8%), a fronte di un importante aumento di capacità (+13,6%). Il load factor nel periodo è stato del 45,9%. Non è chiaro quanta spinta abbia dato la crisi del Mar Rosso a questo aumento della domanda, ma al riguardo l’associazione ha parlato di una “modesta crescita” nei mesi di novembre e dicembre. Nel periodo ha stimato infatti complessivamente un aumento dell’1% della domanda globale; più nel dettaglio, l’incremento è stato del 2% per i volumi spediti dall’area dell’Asia Pacifico e dell’1% per quelli inviati dalla Cina, mentre sono rimasti stabili i traffici con origine in Europa e Medio Oriente.
Le performance europee si sono dimostrate in linea, sebbene su livelli inferiori, a quelle mondiali, con una domanda che nell’anno è risultata in calo del 3,9%, a fronte però di un più contenuto aumento di capacità (+4,5%). A dicembre in particolare nel Vecchio Continente i traffici sono aumentati dell’8,6% (la disponibilità di stiva del 7,4%), con un load factor medio del 56,2%. “Il significativo rafforzamento nell’ultimo trimestre è un segnale che i mercati si stanno stabilizzando verso modelli di domanda più normali. Ciò dà al settore una base molto solida per un successo nel 2024” ha commentato il direttore generale di Iata, Willie Walsh, il quale ha però evidenziato anche come date le instabilità geopolitica ed economiche presenti “poco dovrebbe essere dato per scontato nei mesi a venire”.
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