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Tre big del fashion cambiano strategia distributiva
Dopo l’ultimo anno contraddistinto da criticità e interruzioni nella catena logistica dei prodotti (canale di Suez, caro noli, indisponibilità di equipment, carenza di frequenza, ecc.), alcuni colossi dell’abbigliamento hanno deciso di studiare una diversa strategia commerciale e distributiva. In pratica, secondo quanto raccontato al Wall Street Journal dai direttori finanziari di Gap, Abercrombie & Fitch […]
Dopo l’ultimo anno contraddistinto da criticità e interruzioni nella catena logistica dei prodotti (canale di Suez, caro noli, indisponibilità di equipment, carenza di frequenza, ecc.), alcuni colossi dell’abbigliamento hanno deciso di studiare una diversa strategia commerciale e distributiva. In pratica, secondo quanto raccontato al Wall Street Journal dai direttori finanziari di Gap, Abercrombie & Fitch e Guess, in futuro saranno ridotti al minimo gli stock in magazzino per limitare gli eccessi produttivi che finiscono per essere venduti a prezzo scontato a fine stagione. Produzione ridotta (dunque meno merce spedita) e mantenimento di un determinato livello di prezzi senza offerte promozionali al fine di migliorare i margini di guadagno, anche a costo di vendere quantitativamente meno.
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