Trasporto aereo delle batterie al litio: Iata lancia l’allarme
Nel corso del suo ultimo Media Day, in cui ha fatto il punto su diversi temi centrali nelle spedizioni aeree delle merci nell’ultimo anno, Iata ha scelto di dedicare particolare attenzione ai rischi connessi al trasporto delle batterie al litio. Solo un mese fa nell’aeroporto di Hong Kong tre pallet di telefoni cellulari Vivo e […]
Nel corso del suo ultimo Media Day, in cui ha fatto il punto su diversi temi centrali nelle spedizioni aeree delle merci nell’ultimo anno, Iata ha scelto di dedicare particolare attenzione ai rischi connessi al trasporto delle batterie al litio.
Solo un mese fa nell’aeroporto di Hong Kong tre pallet di telefoni cellulari Vivo e relativi accessori, tutti di produzione cinese e diretti a Bangkok, hanno preso fuoco danneggiando, secondo alcune fonti, un’area di 24 metri per 12 sul tarmac. A seguito dell’evento, la compagnia aerea interessata, Hong Kong Air Cargo, ha posto un veto sulle spedizioni di due società (Cargo Link Logistics HK e Sky Pacific Logistics Hk) così come su quelle di tutti i telefoni del marchio Vivo.
L’episodio è stato ricordato nel suo intervento da Nick Careen, senior vice president della divisione Airport Passenger Cargo & Security di Iata, che ha evidenziato come la domanda di batterie al litio stia continuando a crescere così come il rischio di incendi connessi a prodotti che ne fanno uso.
“La nostra preoccupazione principale riguarda gli incidenti dovuti a spedizioni illegali”, ha affermato Careen, ad esempio dovute a “dichiarazioni errate di batterie non testate” o “preparate in modo improprio”. L’incidente di Hong Kong però è particolarmente preoccupante perché “le indagini hanno indicato che la spedizione era come da regolamento ed è stata dichiarata correttamente”.
Secondo il vice presidente di Iata, l’episodio deve pertanto indurre ad accelerare lo sviluppo di uno standard per la verifica delle capacità di contenimento degli incendi in collaborazione con le autorità di regolamentazione (in particolare Easa, l’agenzia europea per la sicurezza aerea, e la Faa, la Federal Aviation Administration statunitense). Allo stesso tempo è però necessario, continuare nell’azione di contrasto dei “caricatori disonesti”. Per ultimo Careen ha evidenziato la necessità che “l’industria intensifichi ed espanda la raccolta di dati sugli incidenti e sviluppi metodi per la condivisione dei dati per supportare i processi di valutazione dei rischi per la sicurezza delle compagnie aeree”.
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