Stenta a decollare la ripresa delle spedizioni aeree globali
La ripresa delle spedizioni aeree a livello globale continua ma ad un ritmo molto lento, inferiore persino a quello che si potrebbe ipotizzare dall’analisi degli indicatori sull’andamento dell’economia. Nel mese di luglio, riferisce IATA, la domanda di trasporto aereo delle merci è stata infatti del 13,5% più bassa, in termini di CTK (cargo tonnes kilometers), […]
La ripresa delle spedizioni aeree a livello globale continua ma ad un ritmo molto lento, inferiore persino a quello che si potrebbe ipotizzare dall’analisi degli indicatori sull’andamento dell’economia.
Nel mese di luglio, riferisce IATA, la domanda di trasporto aereo delle merci è stata infatti del 13,5% più bassa, in termini di CTK (cargo tonnes kilometers), che nello stesso mese del 2019, dato solo di poco migliore di quello osservato in giugno (-16,6%). Ancora pesante il divario dal lato della capacità: in ACTK (available cargo tonne-kilometers) la stiva globale è infatti inferiore del -31,2% a quella del luglio 2019 (nel mese di giugno lo scarto era pari al – 34,1%). In particolare la capacità belly, più bassa del 70,5% rispetto a quella del luglio 2019, risulta ancora più scarsa (in termini relativi) di quella disponibile in giugno (-70% sullo stesso mese dello scorso anno), mentre quella offerta da aerei freighter, che al contrario continua ad aumentare, è superiore del 28,8% (in giugno la crescita era maggiore, + 32%).
Continua a essere peggiore della media globale, inoltre, la performance del Vecchio Continente, alle prese con una domanda di trasporto del 22% inferiore rispetto al luglio 2019 e una contrazione della stiva pure ancora marcata (-36,5%). Si tratta comunque, per le performance europee, di un miglioramento, seppur lieve, rispetto a quelle registrate in giugno (in cui i due dati erano rispettivamente pari a – 27,2% e -41,5%).
Questo andamento complessivo del settore delle spedizioni aeree, rileva IATA, appare oggi ‘scollato’ da quello dell’economia a livello globale, perlomeno stando al Purchasing Managers’ Index (PMI), valore solitamente usato per prevedere le performance dell’industria manufatturiera. L’indice risulta ora sopra la linea di galleggiamento di 50, e quindi è in ‘territorio positivo’, mentre la componente relativa al trend delle esportazioni è superiore di 3,5 punti rispetto a giugno e in progressione di 19,8 rispetto ad aprile.
Insomma, “gli indicatori economici migliorano ma questo non si è ancora pienamente riflesso nella crescita delle spedizioni aeree” ha commentato il direttore generale ed amministratore delegato di IATA Alexandre de Juniac. Per il quale “frontiere ancora bloccate, viaggi ridotti e la flotta passeggeri a terra” rischiano di tenere ancora schiacciata verso il basso la disponibilità di stiva, rendendo difficoltoso per l’industria aerea il suo tradizionale compito che consiste nel “muovere l’economia globale”.
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