Spedizionieri aerei e digitalizzazione: balzo in avanti a Fiumicino e Malpensa
Aeroporto Malpensa – La penetrazione della digitalizzazione nel cargo aereo italiano cresce e non poco. Il trend del grado di utilizzo della lettera di vettura elettronica (eAWB) nelle spedizioni aeree nel nostro Paese è stato illustrato da Francisco Rizzuto, cargo specialist manager di Iata, in un workshop appositamente organizzato presso lo scalo aeroportuale varesotto. “A […]
Aeroporto Malpensa – La penetrazione della digitalizzazione nel cargo aereo italiano cresce e non poco. Il trend del grado di utilizzo della lettera di vettura elettronica (eAWB) nelle spedizioni aeree nel nostro Paese è stato illustrato da Francisco Rizzuto, cargo specialist manager di Iata, in un workshop appositamente organizzato presso lo scalo aeroportuale varesotto.
“A livello nazionale la penetrazione dell’eAWB è passata da un 38% ad inizio anno a un 47,2% aggiornato allo sorso mese di settembre” ha spiegato Rizzuto. “A Malpensa questa percentuale è balzata, nello stesso arco temporale, dal 35,5% al 46,1% mentre a Fiumicino si è passati da un 39,6% a un 45,9%”. I margini di miglioramento rimangono però ancora ampi perché “la media europea è del 58,2%” e soprattutto perché “l’Italia in termini di volumi di lettere di vettura che potrebbero essere digitalizzate è al quinto posto nella regione europea”.
Rimangono però, come detto, ancora molti passi in avanti da fare sia da parte dei soggetti privati, che da quelli pubblici, in primis le Dogane “che ancora vogliono un pezzo di carta per poter importare la merce via aerea” ha ricordato Fabrizio Iacobacci di Bcube. È stata poi invocata l’importanza di una air cargo community a livello locale o nazionale che possa fare pressione selle istituzioni ma “in realtà già c’è, ed è il Cluster Cargo Aereo” ha ricordato Edvino Corradi di Lufthansa. “Era stato anche redatto un position paper del cargo aereo in collaborazione con il Ministero dei trasporti dove sono riportate le priorità del comparto per evolvere” ha poi aggiunto.
Il problema è che quel documento è rimasto chiuso e dimenticato da un paio d’anni in qualche cassetto del dicastero romano. Andrea Cappa, segretario dell’associazione di categoria degli agenti aerei merci Anama, a questo proposito ha fatto sapere che è stato da loro già richiesto un incontro con la ministra Paola De Micheli per riavviare il confronto e implementare le misure contenute in quel position paper. “Non è però facile lavorare su questi dossier quando il governo cambia ogni sei mesi e bisogna ripartire da zero con i nuovi referenti politici del Ministero dei trasporti. Speriamo che questo esecutivo non abbia vita breve” ha osservato il segretario di Anama.
Durante il confronto fra stakeholders che ha visto il succedersi di interventi da parte di vari relatori (oltre a quelli già citati, anche Giovanni Costantini, cargo manager di Sea, Emanuele Vurchio, a.d. di CCS Italy, Alessandro Rivolta, project manager di Alha) è emersa l’esigenza di fare un ulteriore salto in avanti per migliorare la penetrazione dell’eAWB nell’operatività quotidiana degli spedizionieri. “Si parla a livello globale di 40.000 spedizionieri che si scambiano messaggi con oltre 450 vettori aerei tramite 23 cargo community system” ha affermato Rivolta descrivendo le dimensioni del fenomeno.
Almeno due sono però le criticità che permangono a limitare la diffusione della digitalizzazione nel cargo aereo in Italia: “Le piccole e medie aziende hanno difficoltà a dedicarsi al tema dell’Information Technology semplicemente perché dedicano tutte le proprie risorse a lavorare. Va anche detto che serve un cambio di mentalità” ha concluso Cappa. Aggiungendo infine che “per quanto riguarda invece le realtà più grandi il problema spesso è legato alla difficoltà a ottenere un via libera dalla casa madre su un investimento finalizzato alla digitalizzazione”.
Nicola Capuzzo
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