Spedizioni aeree: Europa ancora sotto la media nei primi 5 mesi del 2020
I volumi delle spedizioni aeree globali registrati a maggio sono stati superiori del 33% a quelli registrati nello stesso mese dello scorso anno (ad aprile il confronto rimandava un +53%). Allargando lo sguardo a tutti i primi 5 mesi dell’anno, i traffici risultano maggiori del 20% a quelli dello stesso intervallo di tempo del 2020 […]
I volumi delle spedizioni aeree globali registrati a maggio sono stati superiori del 33% a quelli registrati nello stesso mese dello scorso anno (ad aprile il confronto rimandava un +53%). Allargando lo sguardo a tutti i primi 5 mesi dell’anno, i traffici risultano maggiori del 20% a quelli dello stesso intervallo di tempo del 2020 e sostanzialmente in linea (-1%) a quelli dello stesso periodo del 2019, mentre i ricavi derivati dalle spedizioni risultano superiori del 76%.
Questi dati medi, frutto delle rilevazioni di WorldAcd, nascondono però degli andamenti molti diversi a seconda dei mercati geografici analizzati.
Guardando ai traffici in termini di peso tassabile, risultano infatti sotto la media quelli relativi all’Europa come area d’origine (-8%), all’Africa (-7%) e soprattutto al Medio Oriente e al Sud Est asiatico (-20%), mentre superiori sono quelli dell’Asia pacifica (+8%), di America centrale e meridionale (5%) e in misura minore quelli nordamericani (+3%).
Diverso ancora il discorso relativamente ai ricavi, dove spicca invece la crescita record (+125%) di quelli riferiti all’area dell’Asia pacifica. Sotto la media del +76% – ma comunque con percentuali di crescita a doppia cifra – quelli che relativi ad Africa (+24%), America centrale e meridionale (+32%), Medio Oriente e Asia meridionale (+45%), e Nord America (+28%). Da notare che sotto questo profilo l’Europa si difende meglio, registrando un +57%.
L’analisi di WorldAcd si conclude con un rapido sguardo all’andamento del settore che arriva fino quasi alla fine di giugno. L’osservazione delle cinque settimane terminate il 24 del mese evidenzia un significativo calo delle rate di nolo e un decremento più lieve dei volumi, ma quest’ultimo secondo la società di analisi è da ricondurre a motivi di stagionalità e sostanzialmente in linea con il -0,4% registrato di media a giugno negli ultimi 10 anni.
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