Soddisfazione degli handler per la clausola sociale a Malpensa
Non solo i sindacati dei lavoratori ma anche gli handler aeroportuali esprimono con una nota la propria soddisfazione per l’accordo sul lavoro alla cargo city dell’aeroporto di Malpensa firmato da Cargo Handling Alha, MLE, Beta Trans e WFS, le società consortili Consorzio Logi.co, Logitec Servizi e le Società Cooperative NCL, Coros e Worktime insieme con […]
Non solo i sindacati dei lavoratori ma anche gli handler aeroportuali esprimono con una nota la propria soddisfazione per l’accordo sul lavoro alla cargo city dell’aeroporto di Malpensa firmato da
Cargo Handling Alha, MLE, Beta Trans e WFS, le società consortili Consorzio Logi.co, Logitec Servizi e le Società Cooperative NCL, Coros e Worktime insieme con le segreterie Regionali e Territoriali Lombardia di Filt CGIL, Fit CISL, UIL Trasporti, UGL Traporto Aereo, FLAI Trasporti e Servizi, CUB Trasporti, USB Lavoro Privato.
Una nota condivisa proprio da Alha e da Bcube spiega che l’obiettivo conseguito è quello della continuità della tutela sociale dei lavoratori tramite il mantenimento dei livelli occupazionali, delle professionalità consolidate e, di conseguenza, degli standard di servizio e dei livelli di sicurezza sul lavoro. Ciò evidentemente a beneficio di tutto il sistema, delle aziende che riescono ad evitare la gestione strutturale degli esuberi conseguenti alla perdita di traffico (con quanto ne consegue in termini economici e sociali) e dei lavoratori che dispongono di uno strumento potente di tutela sociale (anche la retribuzione oltre al posto di lavoro è mantenuta).
Il contesto è quello di una fase di cambiamento che interessa attualmente il sistema cargo di Malpensa in ragione delle nuove aperture dei magazzini di prima linea nella Cargo City sud.
“L’accordo, che interessa differenti modelli organizzativi, grazie alla partecipazione ed al senso di responsabilità di tutti gli attori coinvolti rende cogente, migliora e armonizza un insieme di regole, già previsto dal CCNL, volto a salvaguardare professionalità e occupazione” si legge nella comunicazione degli handler. “La platea interessata è ampia: sono infatti giunti a un accordo tutti e quattro gli operatori cargo certificati e i relativi appaltatori, insieme a sei organizzazioni sindacali – tre confederali (Cgil, Uil e Ugl) e tre autonome (Flai, Usb e Cub) – oltre che ENAC e SEA”. Questo accordo, della durata di un anno, va in continuità con quello sottoscritto nell’ottobre del 2015, che già aveva generato effetti positivi e tangibili sull’intero sistema.
“Per meglio comprendere l’incisività e l’importanza di questo tipo di accordo, si consideri che nel triennio 2015/2018 si sono verificati complessivamente (includendo anche Fiumicino) una dozzina di casi di perdita di contratto con compagnie aeree da parte di un handler e conseguente acquisizione da parte di un altro operatore cargo, e che questi trasferimenti di servizio hanno coinvolto ben 83 lavoratori” si legge ancora nella nota. Che poi aggiugne: “In assenza di un impianto di regole e tutele come quelle concordate, la perdita di contratto con una compagnia aerea da parte di un handler avrebbe rappresentato per questi lavoratori la perdita del proprio posto di lavoro. Invece, grazie al circolo di regole virtuose che l’intero sistema cargo ha condiviso e applicato, nei casi sopra citati il trasferimento della forza lavoro è stato garantito da un operatore all’altro: nessuno dei lavoratori ha perso salario, anzianità e professionalità e nessuna criticità o frizione si è registrata sugli scali. Questo, peraltro, tenendo appunto anche conto delle peculiarità organizzative dei singoli handler, ecco perché il coinvolgimento anche dei rispettivi prestatori di servizi”.
Come a Malpensa, seppur con parametri differenti, anche presso l’aeroporto di Fiumicino è presente un accordo analogo e i due principali handler coinvolti (Alha e Bcube), che sono presenti con cargo terminal di prima linea anche sullo scalo romano, operano in conformità con lo schema di tutele su entrambe le stazioni, contribuendo a dare un impulso positivo al complessivo quadro delle relazioni industriali di comparto nazionali.