Rotta sul cargo per Jonica Airways: le ultime
Il progetto di Jonica Airways è stato “gradito” dagli imprenditori calabresi, in particolare da quelli del settore agroalimentare, così come dalla Camera di Commercio di Crotone (che ha detto di valutare “favorevolmente la nuova iniziativa imprenditoriale”) e dalla locale Confindustria. Queste ultime potrebbero anche entrare nella società, quando sarà costituita, con quote di minoranza. A […]
Il progetto di Jonica Airways è stato “gradito” dagli imprenditori calabresi, in particolare da quelli del settore agroalimentare, così come dalla Camera di Commercio di Crotone (che ha detto di valutare “favorevolmente la nuova iniziativa imprenditoriale”) e dalla locale Confindustria. Queste ultime potrebbero anche entrare nella società, quando sarà costituita, con quote di minoranza.
A illustrare ad AIR CARGO ITALY i passi avanti compiuti negli ultimi mesi da quella che mira a diventare una nuova compagnia aerea di base nello scalo di Sant’Anna è Salvatore Veltri, uno dei suoi promotori.
“Abbiamo rivisto i piani iniziali alla luce della pandemia e quindi ora prevediamo di concentrarci soprattutto sul cargo”. L’obiettivo di assicurare anche voli passeggeri, per assicurare mobilità ai cittadini di “un’area dove mancano i collegamenti”, non sarà comunque abbandonato, e anzi l’idea è di far partire già dall’estate dei collegamenti con Roma, serviti da un vettore terzo.
Per quel che riguarda invece il trasporto merci, come già spiegato in passato, l’obiettivo della nuova realtà in via di costituzione è quello di concentrarsi sulle movimentazioni del settore agroalimentare, e in particolare ortofrutticolo, dell’area, non solo quindi della provincia crotonese ma dell’intero arco ionico ed eventualmente anche oltre (“per questo motivo abbiamo sostituito il nome pensato inizialmente, Air Kroton, appunto con Jonica Airways”), verso regioni quali Germania, Inghilterra, Olanda, Emirati Arabi e Qatar.
A questo scopo, spiega Veltri, anche direttore vendite di Exotic Fruit Italia, sono allo studio eventuali sinergie con l’aeroporto di Comiso, che pure sta cercando di sviluppare la sua attività merci. Nelle scorse settimane un imprenditore della zona aveva peraltro auspicato che proprio lo scalo di Comiso (o quello di Catania) potesse essere servito da un vettore aereo che sviluppasse l’export di ortofrutta.
“Noi potremmo mettere gli aerei per raggiungerlo” spiega Veltri, per il quale idealmente Jonica Airways potrebbe sviluppare un servizio per caricare merce a Comiso, poi a Crotone, facendo poi rotta verso un hub come Malpensa o Fiumicino per l’export verso le destinazioni finali.
Quello degli aerei è uno degli altri punti che i promotori di Jonica Airways stanno cercando di rivedere rispetto a quanto previsto inizialmente. L’idea, spiega Veltri, è sempre quella di noleggiare due mezzi, ma non più degli Embraer 190 come ipotizzato in un primo tempo.
“Stiamo trattando con una società per due Atr 72, mezzi con una capacità di carico di 8 tonnellate. Uno dei due è un aereo già riconvertito in freighter”. Il relativo piano industriale sarebbe un ulteriore aggiornamento rispetto a quello sottoposto nei giorni scorsi a Sacal (Società Aeroportuale Calabrese Spa, che gestisce anche gli scali di Lamezia Terme e Reggio Calabria), in cui viene previsto l’utilizzo di un 737, (“troppo grande”) a fronte di un investimento di circa 16 milioni, e prevederebbe un importo inferiore (“circa la metà”).
Sul concretizzarsi dell’iniziativa restano due nodi da sciogliere. Il primo riguarda la carenza infrastrutturale dell’aeroporto di Crotone per la gestione di traffico merci, anche se rispetto agli eventuali spazi di stoccaggio secondo Veltri nelle vicinanze dello scalo sono presenti capannoni che potrebbero essere adatti allo scopo dopo la trasformazione in spazi a temperatura controllata. L’altro riguarda il ruolo che sarà previsto per lo scalo di Crotone nel nuovo Piano Nazionale degli Aeroporti e più in generale il sostegno che le istituzioni locali saranno pronte a dare per supportare il progetto. “Aspettiamo la loro risposta, in particolare quella della Regione Calabria” conclude Veltri.
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