Ripresa delle spedizioni aeree trainata da Nord America e Africa
Anche settembre è stato un mese di lieve recupero per le spedizioni aeree globali, sia sul fronte della domanda sia su quello della capacità disponibile. Un miglioramento molto contenuto che prosegue dunque nel solco della tendenza degli ultimi mesi, la quale però potrebbe mutare di molto già nelle prossime settimane. Secondo le rilevazioni di Iata, […]
Anche settembre è stato un mese di lieve recupero per le spedizioni aeree globali, sia sul fronte della domanda sia su quello della capacità disponibile. Un miglioramento molto contenuto che prosegue dunque nel solco della tendenza degli ultimi mesi, la quale però potrebbe mutare di molto già nelle prossime settimane.
Secondo le rilevazioni di Iata, nel dettaglio i volumi spediti per via aerea nel mese sono stati inferiori dell’8% rispetto a quelli di un anno prima in termini di cargo tonne-kilometers (erano il -12% in agosto), mentre l’offerta di stiva (misurata in available cargo tonne-kilometers) è stata pari al -25,2% (la contrazione era del -29,4% in agosto).
Continua a essere peggiore della media anche in settembre la performance dell’Europa, con una flessione della domanda del 15,4% rispetto a un anno prima e una riduzione della capacità addirittura del 32,4%. Diametralmente diverso l’andamento di vettori nordamericani e african, che invece hanno movimentato più merci che nel 2019. Precisamente i secondi hanno visto la domanda di trasporto aereo crescere addirittura del 9,7% rispetto al settembre dello scorso anno, mentre per le compagnie nordamericane i volumi sono aumentati – per la prima volta da 10 mesi a questa parte – dell’1,5%. In particolare per quest’area hanno contato le buone performance delle rotte dall’Asia utilizzate per le spedizioni e-commerce.
Oltre a queste performance, a far ben sperare, secondo l’associazione, sono altri due dati: la revisione al rialzo delle previsioni del WTO per il 2020 (dal -12,9% al -9,2%) e l’andamento positivo della componente ‘ordini in export’ del Purchasing Managers’ Index, indice (molto utilizzato da Iata per le sue valutazioni) che misura gli umori dei responsabili acquisti delle aziende.
Anche Alexandre de Juniac, direttore generale e amministratore delegato dell’associazione, si è mostrato moderatamente ottimista, in particolare considerato l’approssimarsi della peak season (per qualche operatore peraltro già arrivata): “I volumi delle merci aviotrasportate sono in calo rispetto al 2019, ma sono un mondo a parte rispetto alle difficoltà estreme nel settore dei passeggeri. Nelle spedizioni aeree il 92% dell’attività è ancora presente, mentre circa il 90% del traffico internazionale di passeggeri è scomparso. Indicatori favorevoli per la peak season di fine anno sosterranno la continua ripresa della domanda”. Per il numero uno di Iata il punto critico continuerà a essere quello della capacità, dato che la seconda ondata di contagi sta portando i vettori a sopprimere ulteriori voli passeggeri e con essi preziosa capacità belly.
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