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Reshoring in Italia: cosa cerca chi lo sceglie
Il poter utilizzare il marchio Made in Italy, la ricerca di maggiore flessibilità, un maggior controllo sulla fase di assemblaggio (o di produzione), il valore dei noli, la (mancata) implementazione di Zls e Zes. Questi alcuni dei fattori di cui le aziende italiane stanno tenendo conto quando si interrogano sulla opportunità di decidere a favore […]
Il poter utilizzare il marchio Made in Italy, la ricerca di maggiore flessibilità, un maggior controllo sulla fase di assemblaggio (o di produzione), il valore dei noli, la (mancata) implementazione di Zls e Zes. Questi alcuni dei fattori di cui le aziende italiane stanno tenendo conto quando si interrogano sulla opportunità di decidere a favore di un reshoring (o nearshoring) delle loro attività. A soppesarne l’impatto è stato un insieme di imprenditori italiani convocati da Alsea (Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori) in occasione della sua ultima assemblea pubblica. Tra loro rappresentanti di Atala, Salmoiraghi, Energica Motor Company. Continua a leggere su SUPPLY CHAIN ITALY