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Punti di forza e debolezze della Regione Logistica Milanese in Europa

La Regione Logistica Milanese si conferma polo logistico italiano, generando un fatturato complessivo pari al 27% di quello nazionale di settore, con circa 18.000 aziende che occupano 170.000 addetti. Lo ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, presentando via webinar questa mattina, con Betty Schiavoni (Alsea, Associazione lombarda spedizionieri e […]

di Nicola Capuzzo
8 Luglio 2020
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La Regione Logistica Milanese si conferma polo logistico italiano, generando un fatturato complessivo pari al 27% di quello nazionale di settore, con circa 18.000 aziende che occupano 170.000 addetti. Lo ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, presentando via webinar questa mattina, con Betty Schiavoni (Alsea, Associazione lombarda spedizionieri e autotrasportatori) e Alessandro Mattinzoli (Regione Lombardia) il rapporto curato da Camera di commercio e Università LIUC, in collaborazione con Alsea.

“La logistica – afferma Sangalli – ha avuto un ruolo fondamentale durante l’emergenza sanitaria, permettendo di mantenere attive quelle filiere indispensabili alla sopravvivenza economica italiana. La grande Milano ricopre il ruolo di hub italiano da cui, ogni anno, transitano merci per un valore di 140 miliardi di euro, il 16% del totale nazionale, e 35 milioni di persone. Sono numeri importanti, che la crisi covid ha drammaticamente ridimensionato”. Numeri importanti che confermano l’eccellenza della Regione Logistica Milanese in Italia ma che non sono sufficienti a colmare il gap che sconta il nostro Paese nella competizione globale.

“Abbiamo messo a confronto, con dati statistici e sondaggi tra addetti ai lavori, 4 cluster logistici con la Regione Logistica Milanese e precisamente: western Netherlands, Ile de France, Baviera e Catalogna. Lo abbiamo fatto prendendo a riferimento tre macro voci: i costi del fare logistica, l’efficienza e la competitività del sistema e, terzo punto, l’accessibilità e la connettività. Bene – spiega Fabrizio Dallari, docente alla Liuc di Castellanza – Il western Netherlands si conferma, come da previsioni, primo cluster logistico europeo. La Regione Logistica Milanese si colloca al quarto ed ultimo posto, a pari merito con la Catalogna. In particolare, si evidenzia un gap importante con gli altri paesi per quanto riguarda due indicatori: l’efficienza e la competitività del sistema e la accessibilità e connettività”.

Due esempi estrapolati dallo studio valgano per tutti. La Regione Logistica Milanese dispone della medesima rete ferroviaria del west Netherlands (875 km) e la metà di quella dell’Ile de France (1.609 km), risultando deficitaria se rapportata al numero di abitanti e alla superficie del territorio. In tema di efficienza e competitività del settore, poi, bsti dire che, nel 2018, in Italia il 3,3% delle bollette doganali in import hanno subito visita merce, valore salito al 5,7% per le importazioni via mare. Secondo l’Lpi, il Logistics performance index, in Europa si registrano tassi medi di controllo fisico in import pari al 2,86%: addirittura nazioni come i Paesi Bassi e la Germania scendono a un Lpi pari al 2%.

“Occorre osservare – si legge nelle conclusioni dello studio – che le dogane olandesi nel 2018 hanno gestito oltre 22 milioni di bollette doganali in import, pari a 3,5 volte quelle italiane. È naturale quindi immaginare il differente livello di produttività tra una dogana, come quella italiana, a servizio delle importazioni nazionali dispersa in oltre 90 sedi regionali e interprovinciali e una dogana, come quella olandese, concentrata in poche sedi in un piccolo territorio”.

Decisa, alriguardo la presa di posizione di Alsea, l’associazione territoriale di Milano di Confetra, Fedespedi e Fedit, la più grande associazione territoriale italiana del settore spedizioni, logistica e trasporti, che associa oltre 700 imprese per più di 20.000 addetti diretti. “Chiediamo un’assunzione di responsabilità. La storia di questi giorni sulle strade liguri insegna: Aspi accusa il ministero dei Trasporti e viceversa, con la Regione Liguria che accusa Aspi e Mit. A noi – dice chiaro Betty Schiavoni, presidente di Alsea – non interessano questi giochini: è molto difficile in Italia individuare il responsabile effettivo. Noi chiediamo quindi che si definisca istituzionalmente un unico luogo dove amministrazioni pubbliche e privati si confrontino e decidano. All’estero funzionano le società di corridoio, si segua questo esempio virtuoso. Siamo certi che solo in questo modo si possa colmare il gap che abbiamo con gli altri cluster. La distanza, soprattutto con alcuni paesi non è incolmabile: lavoriamo per recuperare il terreno perduto prendendo spunto dai risultati di questo importante studi”.

Che il settore della logistica sia di primaria importanza per lo sviluppo economico è un dato di fatto. Lo ha fatto osservare Alessandro Mattinzoli, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia. “Un sistema logistico moderno ed efficiente rappresenta oggi una leva per incrementare la competitività sui mercati internazionali del settore manifatturiero lombardo e migliorare le prospettive dell’economia, anche a livello nazionale – sostiene Martinzoli – Logistica e trasporti pertanto sono fattori fondamentali sia per la competitività del territorio, come fattore di attrattività di investimenti e flussi economici, sia come fornitore di servizi per la collettività. Siamo ora più che mai tutti chiamati ad affrontare insieme sfide importanti, fra cui la sburocratizzazione, l’efficienza del sistema, la digitalizzazione, la sostenibilità”.

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