Primi contagi di Covid-19 alla cargo city di Malpensa
Il Coronavirus, com’era quasi scontato che avvenisse, è giunto anche alla cargo city di Malpensa. Lo ha reso noto il sindacato dei lavoratori Cub Malpensa che in una nota scrive: “Venuti a conoscenza che una lavoratrice di Mle di Malpensa sia stata ricoverata all’ospedale di Novara e di conseguenza un altro lavoratore di Alha suo […]
Il Coronavirus, com’era quasi scontato che avvenisse, è giunto anche alla cargo city di Malpensa. Lo ha reso noto il sindacato dei lavoratori Cub Malpensa che in una nota scrive: “Venuti a conoscenza che una lavoratrice di Mle di Malpensa sia stata ricoverata all’ospedale di Novara e di conseguenza un altro lavoratore di Alha suo convivente sia stato posto in quarantena preventiva, siamo a chiedervi quali misure state adottando per la prevenzione del contagio in tutta l’area Cargo Malpensa”. La domanda è contenuta in una lettera indirizzata a Enac, Ufficio di sanità aerea Malpensa, ispettorato del lavoro e Asl locale. Secondo quanto risulta a AIR CARGO ITALY il contagio interesserebbe almeno un altro handler cargo dell’aeroporto e le prime misure di isolamento di chi nei giorni scorsi è venuto a contatto con questi lavoratori sarebbero già state prese.
Il sindacato Cub nella stessa missiva aggiunge: “Siamo inoltre a ricordarvi che in data 16/3 vi abbiamo chiesto intervento, segnalandovi gravi lacune in materia di sicurezza per il contagio da Coronavirus senza peraltro ricevere risposte e soprattutto senza riscontrare reali interventi da parte vostra. Riservandoci ogni azione in difesa dei lavoratori, vi comunichiamo che la nostra organizzazione dichiara sciopero in mancanza delle disposizioni di legge per la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini”.
Il sindacato denuncia che, all’interno del sedime aeroportuale di Malpensa e Linate, nonostante quanto previsto dal protocollo del 14/3 in materia di prevenzione contagio Coronavirus, numerose aziende non hanno predisposto alcun dispositivo di sicurezza per i lavoratori che in questi giorni stanno svolgendo la loro attività lavorativa. Infatti alcune società non hanno provveduto a consegnare ai lavoratori nessun dispositivo protettivo, né guanti e mascherina né altre misure di contenimento se non un generico invito a mantenere la distanza di un metro tra lavoratori”.
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