Presentato il nuovo progetto cargo dell’aeroporto di Grottaglie
Costantini (Gesfa) è convinto: “Ora c’è spazio per scali cargo di nicchia”
Malpensa – Può esserci spazio in Italia per gli aeroporti cargo minori, o di nicchia? Una risposta affermativa a questa domanda è arrivata nel corso del 1° Forum di AIR CARGO ITALY da Giovanni Costantini, in passato cargo manager di Sea e ora attivo nel settore come consulente di Gesfa, società promotrice dello sviluppo dell’aeroporto di Grottaglie.
“Con la pandemia e quel che è seguito, il mercato del cargo aereo è molto cambiato ed è diventata evidente l’utilità di aeromobili all cargo anche di piccole dimensioni”. Flotte, secondo il manager, che possono essere adatte a volumi più contenuti, per tratte medio-brevi e appunto in grado di servire scali più piccoli.
Se l’aeroporto pugliese è in realtà già operativo nel settore merci – dalla sua pista di 3.200 metri partono aeromobili Atlas che trasportano le fusoliere Boeing e Leonardo prodotte nelle vicinanze verso i vari stabilimenti mondiali cui sono destinate -, c’è però ora spazio per un suo ulteriore sviluppo come snodo per traffici di prodotti agroalimentari del Sud Italia. Non solo in uscita, ma anche in ingresso secondo il manager, considerato che ad esempio la Puglia è la “ottava regione in Italia per export agroalimentare ma anche la settima per import”, e che quindi “c’è la possibilità di bilanciarli”.
Tra i punti di forza dell’aeroporto pugliese, a parte la sua posizione al centro del Mediterraneo, vanno annoverati inoltre secondo Costantini il suo essere inserito nella Zes Interregionale Puglia Basilicata, l’assenza di voli passeggeri, nonché la presenza di servizi accessori quali quelli per il refueling. Da parte sua, Gesfa – ha evidenziato il suo consulente – si è assicurata la possibilità di riqualificare, e poi gestire per 15 anni, un edificio fronte pista, dotato di spazi refrigerati (che sarà inaugurato nell’autunno di quest’anno), nonché di realizzarne uno di seconda linea, da 2mila metri quadrati, appena fuori dal sedime aeroportuale. Una struttura che secondo Costantini potrà fungere da supporto al primo ma anche trovare ulteriori spazi di sviluppo con l’eventuale attivazione di fast corridor doganali.
F.M.
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