Positivo l’andamento degli scambi commerciali globali a inizio 2024 secondo Unctad
L’agenzia Onu per il commercio si aspetta una “forte crescita” anche per il secondo trimestre dell’anno
Gli scambi commerciali globali registrati nel primo trimestre 2024, secondo le stime presentate da Unctad nel suo periodico Global Trade Update, sono cresciuti più del previsto, spinti verso l’alto dalla economia statunitense e da quelle asiatiche emergenti.
Le ultime analisi dell’agenzia Onu per il commercio evidenziano infatti una crescita nell’insieme di circa l’1% nei primi tre mesi dell’anno per le merci sul trimestre precedente (migliorando quindi la previsione del +0,7% diffusa nell’ultimo aggiornamento), mentre gli scambi di servizi aumentano parallelamente dell’1,5%.
Secondo i suoi più recenti nowcast – previsioni ‘istantanee’, aggiornate di settimana in settimana – l’agenzia Onu per il commercio ha spiegato di aspettarsi una “forte crescita nel secondo trimestre”, che potrebbe tradursi in un +2% complessivo per gli scambi commerciali globali nella prima metà del 2024. Questi due trend porterebbero a un aumento di 250 miliardi di dollari negli scambi di merci e circa 100 in quelli di servizi per il primo semestre 2024 rispetto al secondo semestre 2023. La tendenza, se confermata, secondo Unctad porterebbe l’anno a chiudersi con un andamento positivo e con scambi complessivi per oltre 32 trilioni di dollari.
Pesano però su questo trend diverse incertezze, che vanno dalle tensioni geopolitiche internazionali ai costi crescenti del trasporto via mare. Elementi che tenderanno a incidere positivamente sugli scambi sono la prevista crescita del prodotto interno lordo globale (stimata in un +3%), un aumento della domanda di prodotti per l’energia solare (batterie, pannelli, semiconduttori) e legati allo sviluppo della AI (server, sistemi di stoccaggio). In negativo sulla loro crescita potrebbero invece pesare nuove misure restrittive dei commerci (dazi e simili).
Il report di Unctad rileva inoltre come tra le economie principali le crescite maggiori si siano riscontrate in particolare nelle importazioni da parte di Russia, Usa e Brasile e nelle esportazioni da Cina e India (e in misura minore da Russia e Usa). Per quel che riguarda l’Unione Europea, nel periodo l’agenzia Onu rileva un netto calo (-15%) anno su anno nelle importazioni e un leggero aumento (+1%) nell’export.
Infine, sotto il profilo merceologico l’analisi ha evidenziato una crescita diffusa ai vari segmenti (rispetto al trimestre precedente), con l’eccezione di quelli di trasporti (-10% in valore) e dell’equipment per la comunicazione (-16%). Di contro, buone performance sono state in particolare quelle dei prodotti farmaceutici (+10%), dei metalli (+8%) e dei tessili (+8%).
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