Poco cargo aereo nel programma Italia Veloce
Tra le 130 opere inserite in “Italia veloce”- il piano di investimenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che si affianca al DL Semplificazioni e al Piano nazionale di riforma, licenziati dal Consiglio dei ministri nella notte tra lunedì e martedì – sono presenti anche progetti relativi allo sviluppo del traffico aereo delle steromerci. […]
Tra le 130 opere inserite in “Italia veloce”- il piano di investimenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che si affianca al DL Semplificazioni e al Piano nazionale di riforma, licenziati dal Consiglio dei ministri nella notte tra lunedì e martedì – sono presenti anche progetti relativi allo sviluppo del traffico aereo delle steromerci.
Ad oggi i dettagli disponibili non sono molti, ma nel documento firmato dal MIT che sta circolando in questi giorni, dal sottotitolo “Piano delle infrastrutture e dei trasporti per un’Italia ad Alta velocità”, c’è una specifica voce dedicata al settore.
Tra i programmi prioritari, nel capitolo dedicato agli aeroporti c’è infatti un paragrafo intitolato “Sviluppo del cargo aereo”, nel quale si parla di alcuni tra i principali scali merci del paese.
Precisamente il testo parla di “Dotazione di capacità (cargo city, spazi logistici, piazzali) per la competitività nel settore air cargo, e l’integrazione della rete logistica per gli aeroporti di Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Bergamo Orio Al Serio, Catania, Bologna, Venezia”.
Nel complesso, inclusi anche gli interventi relativi al traffico passeggeri o alle infrastrutture di volo, lo sviluppo degli aeroporti prevede un investimento di 3,1 miliardi (3,6 secondo un’altra bozza del documento), tutti già disponibili. Cifra che comunque colloca il settore aeroportuale all’ultimo posto per entità delle risorse messe a disposizione, inferiori infatti a quelle che saranno destinate a ferrovie, strade e autostrade, trasporto metropolitano e porti.
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