Perquisizioni all’aeroporto di Torino: nel mirino Aviapartners
Fatture false e lavori mai eseguiti per ottenere finanziamenti da Roma. Secondo quanto riportato da alcune testate giornalistiche nelle scorse ore è stata avviata un’operazione di polizia all’aeroporto di Caselle che riguarda la società belga Aviapartners. Quest’ultima è una multinazionale con sede a Bruxelles che gestisce i servizi di handling in diversi aeroporti d’Europa, fornendo vari […]
Fatture false e lavori mai eseguiti per ottenere finanziamenti da Roma. Secondo quanto riportato da alcune testate giornalistiche nelle scorse ore è stata avviata un’operazione di polizia all’aeroporto di Caselle che riguarda la società belga Aviapartners. Quest’ultima è una multinazionale con sede a Bruxelles che gestisce i servizi di handling in diversi aeroporti d’Europa, fornendo vari servizi tra cui movimentazione merci, manutenzione degli aerei, trasporto dei passeggeri all’interno degli scali, ecc. All’aeroporto torinese di Caselle lavora per conto di tre compagnie aeree Klm, Air France e Alitalia e gestisce circa un terzo della logistica aeroportuale.
Dalle prime informazioni risulta che siano stati perquisiti gli uffici di sette dirigenti di Aviapartners tra cui Mauro Ticca, responsabile Area Nord dell’azienda: gli investigatori hanno sequestrato diversi documenti e materiale elettronico. L’operazione, coordinata dalla procura di Torino, è ancora in corso. Oltre agli uffici sono state perquisite le abitazioni dei dirigenti e funzionari coinvolti. Le attenzioni degli investigatori si sono concentrate su delle fatture false e dei documenti falsi legati al bilancio di alcune società. E in particolare si concentrerebbero su Aviapartners, una delle società che si occupa della logistica dell’areoporto.
In sostanza secondo le prime indiscrezioni si tratterebbe di false fatture per false riparazioni agli aerei di passaggio allo scalo torinese o per lavori all’interno dello scalo mai eseguiti o eseguiti solo in parte che Aviapartners però fatturava “regolarmente”. La frode secondo quanto accertato dagli investigatori sarebbe andata avanti almeno dal 2008 e avrebbe fruttato milioni di euro.
La Sagat società che gestisce l’aeroporto di Caselle è estranea all’inchiesta.