Perdite ‘sotto controllo’ per il cargo aereo europeo
Che la guerra dei dazi tra USA e Cina fosse una delle cause delle debolezza del traffico aereo delle merci in questa prima parte del 2019, IATA lo va ripetendo da tempo e lo ha ribadito nuovamente anche in occasione della diffusione dei dati relativi all’andamento del comparto lo scorso luglio. Nel periodo, a livello […]
Che la guerra dei dazi tra USA e Cina fosse una delle cause delle debolezza del traffico aereo delle merci in questa prima parte del 2019, IATA lo va ripetendo da tempo e lo ha ribadito nuovamente anche in occasione della diffusione dei dati relativi all’andamento del comparto lo scorso luglio.
Nel periodo, a livello globale, si è infatti assistito a un declino dei traffici (in termini di FTK, freight tonne kilometers) del 3,2% (rispetto allo stesso mese del 2018). Performance che ha reso luglio il nono mese consecutivo a segno meno, e questo nonostante il dato mostri un lieve miglioramento rispetto al mese di giugno, che era stato chiuso invece con un calo del 4,8%: una dinamica di ripresa che perlatro si è osservata ‘in piccolo’ anche negli scali italiani, secondo i dati di Assaeroporti).
In particolare, relativamente alla trade war in atto, IATA rileva come gli scambi USA – Cina siano crollati del 14% rispetto allo scorso anno, mentre l’intero traffico del Nord America nel suo complesso viva un declino del 2,1% e quello dell’ Asia Pacifica del 4,9%. In questo scenario, va però un po’ meglio alle regioni meno esposte direttamente alle tensioni, tra le quali appunto l’Europa. Il Vecchio Continente, come già mostrato nel mese di giugno, continua a tenere sotto controllo le perdite rispetto alla media globale, registrando un calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 2,0%. Il tutto, a fronte di un aumento medio continentale di capacità del 4,2% (la media globale in questo caso è del 2,6%). “Deboli condizioni per le esportazioni dell’industria manufatturiera tedesca, aumentati timori di una recessione in arrivo, perdurante incertezza relativamente alla Brexit” sono i fattori che secondo l’associazione hanno influenzato l’andamento del mese in questione in Europa,
Tornando all’andamento globale del settore, per l’associazione i segnali non sono incoraggianti. IATA nella sua nota rileva infatti come il Purchasing Managers Index (che considera le valutazioni dei responsabili acquisti aziendali) non mostri segni di rialzo (il calo si protrae dal settembre 2018) e anzi, per la prima volta dal febbraio del 2009, il decremento degli ordini sia generalizzato e tocchi ormai tutte le principali nazioni analizzate.
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