Peggiora il calo delle spedizioni aeree globali: -8% ad aprile
Guerra in Ucraina, lockdown in Cina e inflazione hanno fatto sì che ad aprile ci sia stato un deciso calo della domanda di spedizioni aeree globali. Dopo il -4,5% di marzo, secondo Clive nel mese si è osservata una contrazione dei volumi anno su anno dell’8% rispetto al 2021 (il confronto con il 2019 rimanda […]
Guerra in Ucraina, lockdown in Cina e inflazione hanno fatto sì che ad aprile ci sia stato un deciso calo della domanda di spedizioni aeree globali.
Dopo il -4,5% di marzo, secondo Clive nel mese si è osservata una contrazione dei volumi anno su anno dell’8% rispetto al 2021 (il confronto con il 2019 rimanda invece un -5%). Parallelamente, la capacità è solo lievemente cresciuta (+1%), restando significativamente inferiore a quella di due anni prima (-13%). Di conseguenza, il dynamic load factor globale è sceso di 9 punti percentuali, passando dal 71% al 62% dello scorso anno e allineandosi quindi (0% di variazione) a quello dell’aprile 2019.
I volumi più bassi, sottolinea la società di analisi, non si sono accompagnati a un parallelo calo delle rate di nolo, per le quali anzi si osserva una nuova ripresa rispetto a marzo (dal 141% al 145% in più rispetto ai valori dei corrispondenti mesi del 2019). Rispetto al 2021, il gap resta invece del 26%.
Secondo Clive, alla base di queste tendenze ci sono colli di bottiglia, causati “non solo dalla carenza di personale addetto alla movimentazione di merci negli aeroporti di tutto il mondo” e “da quella di camionisti” ma anche dalla mancanza di operatoti per i lavori logistici più a basso costo. Alla base del calo dei volumi risiede invece l’aumento del costo della vita e il calo del reddito disponibile per i consumatori. Un discorso a parte è quello che riguarda il mercato del Nord Atlantico, dove si osserva un deciso aumento della capacità (per via della riattivazione di diversi voli passeggeri per la stagione estiva), che probabilmente farà sì che questo sia il primo a tornare a una “qualche forma di normalità”.
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