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Noli aerei in calo a ottobre (-20%) e anche nel 2023 secondo Xeneta
A sei settimane dal Natale, nel settore delle spedizioni aeree delle merci ancora non si ricevono segnali relativi all’arrivo della tradizionale peak season. In ottobre la domanda – rileva Xeneta – è stata inferiore dell’8% a quella di un anno fa (del 3% rispetto allo stesso mese del 2019), mentre la stiva disponibile è cresciuta […]
A sei settimane dal Natale, nel settore delle spedizioni aeree delle merci ancora non si ricevono segnali relativi all’arrivo della tradizionale peak season. In ottobre la domanda – rileva Xeneta – è stata inferiore dell’8% a quella di un anno fa (del 3% rispetto allo stesso mese del 2019), mentre la stiva disponibile è cresciuta ancora (+3% sul 2021, sebbene sia ancora del 7% inferiore a quella di tre anni fa). La combinazione di queste due tendenze ha fatto sì che nel decimo mese dell’anno il dynamic load factor (che tiene conto sia del peso che del volume delle merci), per il 18esimo mese consecutivo, sia nuovamente calato, toccando il 61% (7 punti percentuali in meno che nell’ottobre 2021 e 1 in meno rispetto all’ottobre 2019). Di conseguenza sono risultati in flessione anche i noli, in diminuzione del 20% su quelli registrati in media un anno fa benché tuttora superiori del 94% a quelli del 2019. Nello specifico, le tariffe per merci in uscita dall’Asia dirette verso Europa sono calate a 5,09 dollari/kg (-25% rispetto a un anno fa) e quelle destinate agli Stati Uniti a 5,87 dollari/kg (-45%).
Come rilevato anche da Niall van de Wouw, Chief Airfreight Officer at Xeneta, le spedizioni aeree non stanno soffrendo il calo che vive invece il comparto marittimo, dove invece tariffe in declino del 60-70% negli ultimi 9 mesi e si va verso una rapida normalizzazione. “Le prospettive per il cargo aereo restano incerte” ha affermato l’analista, gettando uno sguardo anche all’orizzonte. I segnali a favore di una crescita della domanda nel 2023, ha rilevato, “sono molto pochi”, perché la domanda dei consumatori nordamericani ed europei si rivolgerà sui servizi più che sui beni o sarà frenata dagli aumenti delle bollette. Ma anche ipotizzando che questa il prossimo anno rimanga su livelli pari a quelli del 2022, una porzione maggiore di essa sarà servita dal trasporto marittimo, che sta riguadagnando in puntualità. Diametralmente opposta la situazione dell’offerta (di capacità), dato che nel 2023 si assisterà a ulteriori attivazioni di rotte passeggeri e all’ingresso sul mercato di aerei freighter, nuovi o convertiti, che potrebbero spingere in basso i noli, a patto però compagnie aeree ed handler assumano personale di terra in modo da non rischiare di generare colli di bottiglia.