Merlo (Federlogistica): “9 miliardi di contributi pubblici ad Alitalia non hanno prodotto nulla”
Genova – Il caso Alitalia, così come quello dell’Ilva, sono due esempi lampanti di come lo politica italiana non abbia saputo gestire nel modo corretto il fallimento di grandi aziende attive nel mondo della logistica. In occasione del 6° Forum Shipping & Intermodal Transport andato in scena a Genova, il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo, […]
Genova – Il caso Alitalia, così come quello dell’Ilva, sono due esempi lampanti di come lo politica italiana non abbia saputo gestire nel modo corretto il fallimento di grandi aziende attive nel mondo della logistica. In occasione del 6° Forum Shipping & Intermodal Transport andato in scena a Genova, il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo, ha detto: “Dal 2008 lo Stato è intervenuto su Alitalia con 9 miliardi di euro di contributi pubblici; contributi che non hanno prodotto nulla”. Caso simile riguarda l’Ilva a proposito della quale Merlo ha sottolineato come “non si stia ancora considerando quali saranno gli effetti sui trasporti e la logistica”.
Il presidente della Federazione italiana delle imprese di logistica, aderente a Conftrasporto – Confcommercio e rappresentante di grandi colossi come Amazon e MSC, intervenendo a un convegno nel quale si parlava di crescente strapotere di alcuni gruppi nel business del trasporto merci, ha detto: “La catena logistica non deve avere padroni. Questi nascono in un mercato quando non vengono applicate politiche regolatorie serie ed efficaci”.
A proposito del crescente peso di Amazon in Italia merlo ha poi aggiunto: “È un gruppo che ha fatto enormi investimenti e creato occupazione. L’accordo siglato con Poste Italiane entro il 2020 genererà 10mila posti di lavoro. Senza dimenticare l’accordo con l’Ice (Istituto italiano per il commercio estero) che consente a molte aziende di esportare in mercati che prima non riuscivano a raggiungere”.
Per il numero uno di Federlogistica quello che si sta vedendo sul mercato è “un processo di trasformazione, in meglio, della logistica anche in Italia”.
Nicola Capuzzo
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