L’export di castagne italiane lascia l’aereo
La migliore affidabilità raggiunta negli ultimi tempi dai trasporti marittimi, unita in alcuni casi alla disponibilità di tariffe più basse, sta facendo sì che diverse merci stiano tornando a viaggiare via mare anziché tramite spedizioni aeree, come fatto invece negli ultimi due-tre anni. Questa tendenza, secondo la società di analisi Xeneta, caratterizzerà anche il 2023, […]
La migliore affidabilità raggiunta negli ultimi tempi dai trasporti marittimi, unita in alcuni casi alla disponibilità di tariffe più basse, sta facendo sì che diverse merci stiano tornando a viaggiare via mare anziché tramite spedizioni aeree, come fatto invece negli ultimi due-tre anni. Questa tendenza, secondo la società di analisi Xeneta, caratterizzerà anche il 2023, anno per il quale ci si attende appunto che una porzione maggiore degli scambi globale venga servita dal trasporto marittimo, e una quota inferiore da quello aereo.
Il trend è già visibile per alcuni prodotti, tra i quali le castagne che vengono esportate dall’Italia verso gli Usa. La testata specializzata FreshPlaza ha raccolto in particolare la testimonianza di Procacci Brothers, azienda statunitense di import di base a Philadelphia, i cui vertici hanno detto di essere tornati a servirsi del trasporto oceanico dopo due anni in cui si sono affidati alle spedizioni aeree. Considerato che sulle rotte marittime transatlantiche i noli container non stanno subendo il crollo che invece si osserva altrove, a incidere in questo caso è soprattutto la maggior affidabilità degli stessi viaggi.
Gli invii dall’Italia sono iniziati intorno al ‘Columbus Day’, il 12 ottobre – l’arrivo della prima nave è atteso a breve – e dovrebbero continuare fino ai primi giorni del prossimo anno. Lo scambio di castagne verso gli Usa, secondo Procacci Brothers, in questa stagione è sostenuto sia dai buoni raccolti che si stanno ottenendo in Italia, che rendono possibile destinarne una parte all’export, sia in particolare dal dollaro forte.
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