“Le scelte logistiche dei grandi gruppi del pharma marginalizzano le spedizioni italiane”
Dal palco di PharmacomItalia il presidente di Confetra Carlo De Ruvo ha lanciato un allarme: “Le scelte di centralizzare la logistica nei loro hub europei fanno perdere quote di traffico all’Italia”
“Le scelte dei grandi gruppi del settore farmaceutico di centralizzare la logistica nei loro hub europei fanno perdere quote di traffico all’Italia, che rischia di veder marginalizzato in particolare il trasporto aereo e marittimo da attività ad alto valore aggiunto”. Lo ha sottolineato Carlo De Ruvo, presidente di Confetra, intervenendo alla Conferenza annuale di PharmacomItalia, comunità tecnica italiana di esperti nella gestione end-to-end del prodotto farmaceutico e nella formazione di professionalità nel settore della logistica farmaceutica, dove si è parlato dell’innovazione all’interno della supply chain del settore farmaceutico.
Ad AIR CARGO ITALY De Ruvo ha poi dettagliato meglio la sua riflessione. Questo fenomeno, ha spiegato il presidente di Confetra, “si osserva in particolare da parte delle multinazionali pharma, grandi realtà con il quartier generale spesso localizzato negli Stati Uniti o nel Centro-Nord Europa, che organizzano dall’estero il ritiro dei prodotti realizzati negli stabilimenti italiani, lasciando quindi nelle mani di operatori logistici stranieri gli introiti di questa attività”. Ma il trend è ormai visibile “anche in inbound”, denuncia ancora De Ruvo, per il quale si tratta di decisioni “legate anche alla assenza di connessioni aeree cargo dirette verso le destinazioni finali, che solitamente il settore pharma richiede più di altri comparti per via delle caratteristiche intrinseche dei suoi prodotti”.
Oltre ad auspicare che le stesse compagnie aeree scelgano di colmare questo gap, secondo De Ruvo per invertire questo trend sarebbe anhce necessaria una “leva pubblica”, che possa favorire l’insediamento di hub logistici (in particolare in Nord Italia e nei pressi dell’aeroporto di Malpensa) così come fatto in Vallonia, in Belgio, da parte delle aziende specializzate nel settore farmaceutico, che nella regione oltre a godere della naturale vicinanza ai più grandi aeroporti europei hanno potuto negli anni contare anche su un regime di incentivi fiscali e contributivi che ne ha favorito l’insediamento.
“Oltre alle carenze croniche sul piano infrastrutturale, poi, la logistica italiana del farmaco sconta una digitalizzazione non al passo dei tempi” ha proseguito De Ruvo. “Anche per il settore farmaceutico, infatti, la digitalizzazione dei processi logistici non rappresenta solo una modalità di accelerazione dei flussi, ma una forma di business che può consentire al nostro Paese di recuperare volumi dai porti e aeroporti del Nord Europa”.
Il presidente di Confetra ha concluso il suo intervento dicendo: “Mentre storicamente il focus del settore era principalmente il corretto mantenimento della temperatura adesso la cultura dei timestamps sta modificando le abitudini dei consumatori e richiede uno scambio di dati continuativo tra tutti gli altri attori della catena logistica. La digitalizzazione, cioè, è un volano di crescita del nostro sistema logistico”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI AIR CARGO ITALY