Le 6 priorità indicate dagli spedizionieri all’UE
CLECAT – il Comité de Liaison Européen des Commissionaires et Auxiliaires de Transport du Marché Commun, cui aderisce anche l’italiana Fedespedi, e che rappresenta gli spedizionieri a livelo europeo – ha lanciato una campagna con la quale si propone di indicare alla Commissione Europea sei linee guida che possano indirizzarne l’operato nei prossimi cinque anni, […]
CLECAT – il Comité de Liaison Européen des Commissionaires et Auxiliaires de Transport du Marché Commun, cui aderisce anche l’italiana Fedespedi, e che rappresenta gli spedizionieri a livelo europeo – ha lanciato una campagna con la quale si propone di indicare alla Commissione Europea sei linee guida che possano indirizzarne l’operato nei prossimi cinque anni, dal 2019 al 2024.
Il breve elenco (promosso anche con l’hashtag #prioritylanes4logistics) si apre con il tema della digitalizzazione, fondamentale per i benefici in grado di apportare in termini di efficienza, semplificazione, abbattimento di costi e miglior uso delle risorse a disposizione, e prosegue con la richiesta di un miglioramento delle infrastrutture. Su questo punto, oltre ad alcune indicazioni generali (CLECAT chiede che quelle esistenti diventino sempre più green, integrate e digitalizzate), la richiesta dell’associazione è molto puntuale ed è quella di completare la parte core della rete TEN-T entro il 2030, mettendo in campo gli investimenti necessari, stimati in circa 750 miliardi di euro. La lista passa poi al tema del commercio internazionale: consapevole della necessità di bilanciare le esigenze legate al suo sviluppo con la tutela della società e dell’economia europee, l’associazione auspica che le procedure doganali non si trasformino in inutili ‘fardelli’ che finiscano con lo sfavorire gli scambi commerciali. Il quarto punto è quello del mercato unico europeo nel settore dei trasporti. CLECAT analizza in particolare quello via strada, evidenziando come le limitazioni di movimento per beni e servizi portino a “inefficienze, maggiori emissioni e in generale problemi all’economia europea”, e chiede quindi per i trasporti via terra un mercato “competivivo e liberalizzato”. Allo stesso modo, invoca anche l’implementazione del Cielo Unico Europeo (Single European Sky).
Riguardo il quinto punto, quello della sostenibilità ambientale, nel documento si afferma che “gli spedizionieri si impegnano a calcolare, rendere note e ridurre le emissioni legate alle esigenze logistiche”, ma anche che le azioni dovrebbero inserirsi in un “approccio integrato alla logistica sostenibile”, in cui trovino spazio “l’uso di tecnologie innovative, la formazione dei conducenti, l’impiego di carburanti alternativi e pratiche di collaborazione a sostegno degli importanti obiettivi che l’Europa si è data rispetto al cambiamento climatico”.
L’ultimo tema su cui CLECAT e gli spedizionieri europei pongono la loro attenzione è quello della sicurezza, intesa come la protezione delle supply chain dai fattori di vulnerabilità, obiettivo che però deve essere perseguito mantenendo la puntualità e l’efficienza degli scambi. In particolare l’associazione chiede investimenti in “aree di parcheggio sicure, l’applicazione degli standard di sicurezza standard, il sostegno alle misure per la cybersecurity”, attraverso politiche che però tengano conti delle necessità dell’industria.
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