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L’aeroporto di Bologna rinnova le strutture cargo (FOTO)

La domanda di spedizioni aeree nell’aeroporto di Bologna si avvia verso una nuova fase di crescita. Anche per questo la società di gestione dello scalo ha avviato un ‘makeover’ delle strutture dedicate al cargo con l’obiettivo di aumentare le aree adibite allo stoccaggio delle merci in import ed export, ottimizzare i flussi e migliorare gli […]

di Nicola Capuzzo
17 Febbraio 2022
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La domanda di spedizioni aeree nell’aeroporto di Bologna si avvia verso una nuova fase di crescita.
Anche per questo la società di gestione dello scalo ha avviato un ‘makeover’ delle strutture dedicate al cargo con l’obiettivo di aumentare le aree adibite allo stoccaggio delle merci in import ed export, ottimizzare i flussi e migliorare gli standard di sicurezza.

A illustrare per AIR CARGO ITALY i dettagli degli interventi che interesseranno le strutture di Fast Freight Marconi (società interamente controllata da Aeroporto di Bologna) e, prima ancora, il contesto in cui questi sono stati progettati è Silvia Arceci, cargo manager dello scalo.

“Ffm nel 2021 ha gestito 17,2 tonnellate di merce, in crescita, anche se non ancora ai livelli pre-Covid del 2019” spiega, ricordando come nel 2020 la pandemia abbia portato a una contrazione del 25% del volumi, che lo scorso anno hanno registrato un recupero del 14%.
L’impatto del Covid-19, che a Bologna si è ripercosso anche sul cargo, è stato in parte compensato dai numerosi voli charter merci dedicati all’importazione di materiale sanitario e di merce varia. Complessivamente questi sono stati oltre 100 nel 2020 (in particolare da e per la Cina e il Nord America), per circa 3,2 milioni di kg di merce. In misura minore questa attività è proseguita nella prima parte del 2021. Parallelamente la ripartenza da inizio novembre 2020 di Emirates, con tre voli a settimana per Dubai “ha contribuito positivamente alla ripresa del trasporto merci per via aerea, soprattutto in export, registrando fattori di riempimento medi elevati e superiori alle aspettative”. L’ottima performance, confermata nel corso del 2021, ha portato all’inserimento di una quarta frequenza da novembre 2021.

Segnali positivi, continua Arceci, sono arrivati poi “anche per la componente di business via superficie – via camion per raggiungere gli hub di riferimento- che ha registrato già dagli ultimi mesi del 2020 una controtendenza, poi largamente confermata nel 2021”. Guardando infine al medio periodo, l’aeroporto Marconi stima un ritorno ai volumi pre-pandemia già dal 2022.

In questo scenario, continua Arceci, “la riqualifica dell’Infrastruttura esistente si è resa non più procrastinabile, perché la stessa non risulta più sufficiente e adatta a gestire i volumi correnti di merce. Lo scopo dell’intervento è quindi di incrementare la capacità cargo addizionale, considerati anche gli incrementi di volumi previsti nel medio periodo”.

Quattro gli interventi previsti nel ‘makeover’ varato a Bologna.

Nel dettaglio, spiega Arceci, il primo prevede “l’ampliamento di 440 metri quadrati della tettoia in carpenteria metallica esistente”, che sarà così portata a 940 metri quadrati complessivi.  La seconda opera consisterà nell'”ampliamento dell’attuale varco, oggi destinato al passaggio delle merci sulla piattaforma di carico, al fine di realizzare un doppio transito: il primo a raso per i fuori sagoma e per il passaggio delle auto di lusso, il secondo sopraelevato con una linea di carico parzialmente automatizzata per il trasporto di pallet dal punto di scarico dai mezzi pesanti al punto di carico sui container adibiti al trasporto aereo”.
Il terzo intervento riguarderà la realizzazione di un unico varco doganale per consentire il controllo combinato da parte degli addetti security e del personale della Guardia di Finanza delle merci in import e in export. La realizzazione di queste tre opere, che sarà completata entro l’anno, “permetterà inoltre di adibire ad area di stoccaggio tutta la superficie ora dedicata all’accesso e al controllo delle merci”.

Quarto e ultimo intervento, che verrà ultimato nel 2023, sarà quello di “rifunzionalizzazione dell’area cargo”, con la “riqualificazione in termini strutturali (miglioramento sismico) e di prestazioni energetiche” nonché la “riorganizzazione degli spazi e delle funzioni interni del terminal esistente”. Questa opera avrà lo scopo di incrementare la capacità di stoccaggio dell’infrastruttura, massimizzando le aree da destinarsi alla merce import e alla merce export e unificando proceduralmente i relativi magazzini; di riorganizzare e ottimizzare gli spazi interni al fine di migliorare la distribuzione dei flussi “salvaguardando il rispetto della normativa in materia vigente e al contempo sanando le situazioni relative a una configurazione degli spazi in una logica di maggiore efficientamento operativo”.

Da evidenziare infine che “nell’ambito del progetto è prevista una nuova area dedicata alla merce deperibile, a temperatura controllata, in aggiunta alle celle frigorifere già presenti”.

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