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La rete aeroportuale italiana di Amazon e il nuovo hub di Lipsia
Il big dell’e-commerce Amazon ha annunciato l’avvio delle operazioni di trasporto aereo merci in Europa dopo mesi di speculazioni. La novità è rappresentata dal fatto che saranno operate dalla propria compagnia aerea Amazon Air che inizialmente utilizzerà due aeromobili Boeing 737-800 di marca Gecas che saranno operati da Asl Airlines. L’hub per l’Europa sarà presso […]
Il big dell’e-commerce Amazon ha annunciato l’avvio delle operazioni di trasporto aereo merci in Europa dopo mesi di speculazioni. La novità è rappresentata dal fatto che saranno operate dalla propria compagnia aerea Amazon Air che inizialmente utilizzerà due aeromobili Boeing 737-800 di marca Gecas che saranno operati da Asl Airlines. L’hub per l’Europa sarà presso l’aeroporto di Lipsia.
“La struttura cargo di 20.000 metri quadrati all’aeroporto di Lipsia/Halle creerà un ulteriore collegamento all’interno della rete di distribuzione di Amazon in Europa, portando una maggiore selezione e opzioni di consegna più flessibili a un prezzo più basso per i clienti Prime” ha fatto sapere Amazon.
I trasporti aerei del noto marketplace americano sono già operativi tra Colonia, Madrid e Milano, con scali anche a East Midlands nel Regno Unito e a Katowice in Polonia. In Italia oltre a Malpensa vengono offerti voli quotidiani anche su Fiumicino.
Da tempo ci si aspettava che Amazon lanciasse una propria compagnia aerea dedicata in Europa, soprattutto da quando era stata annunciato l’intenzione di aprire un proprio hub aeroportuale a Lipsia. La società di e-commerce è nota per aver lavorato negli ultimi anni con Asl Airlines, così come con Dhl, che utilizza proprio Lipsia come uno dei suoi hub continentali.
Entro la fine dell’anno i due nuovi aerei si uniranno alla flotta esistente di Amazon, composta da oltre 70 aerei che operano all’interno della rete globale di Amazon Air dedicata al trasporto aereo di merci.
Amazon Italia Logistica è la società che nel nostro paese si occupa in concreto dell’import/export e della distribuzione dei prodotti compravenduti sul più noto marketplace mondiale (quantomeno per i consumatori occidentali). L’azienda, nel più ampia panorama degli operatori logistici attivi in Italia, è quella che sta facendo segnare tassi di crescita più elevati come dimostra anche l’ultima “Classifica dei primi mille della logistica” redatta appena pochi mesi fa. Stando ai risultati del 2017 il braccio logistico di Amazon nel nostro paese era salito dalla 29ma alla 26ma posizione in classifica grazie a un fatturato di 265 milioni e un risultato netto positivo di 8,6 milioni.
Secondo un’indagine condotta da SUPPLY CHIAN ITALY sull’ultimo bilancio disponibile, Amazon Logistica Italia nel 2019 ha generato un volume d’affari pari 369 milioni di euro, un Margine operativo lordo di 59,4 milioni, un risultato ante-imposte di 19,2 milioni e un utile netto pari a 13,1 milioni. L’azienda spiega che “l’espansione dell’attività (a servizio del commercio elettronico di Amazon Eu Sarl, ndr) ha avuto luogo per l’arricchimento dei volumi e delle linee di prodotto esistenti quali, a titolo esemplificativo, Media, Casa, Libri, Elettronica, Giocattoli e Sport. Dal 2018 al 2019 il valore della produzione è aumentato di 100 milioni e il risultato netto di 4,5 milioni. Nel 2020, anche a causa del Covid che ha accelerato la diffusione dell’e-commerce, le previsioni sono di risultati ulteriormente in forte crescita.
A proposito del network distributivo e logistico di Amazon in Italia, che solo negli ultimi giorni si è arricchito con le nuove aperture di due centri di smistamento a Genova (7.000 mq) e a Pisa (10.000 mq), merita particolare attenzione il fatto i principali hub distributivi siano operativamente collegati al più vicino aeroporto. Il centro di distribuzione di Castel San Giovanni (Piacenza) è ad esempio denominato Mxp5 (dove Mxp sta per Malpensa), Passo Corese (Rieti) è denominato Fco1, Colleferro (Roma) Fco2, Vercelli Mxp3, Torrazza (Torino) è Trn1 e Castelgugliemo (Rovigo) denominato Blq1 (Blq è la sigla Iata dell’aeroporto di Bologna).
Nella relazione sulla gestione al bilancio 2019 Amazon Logistica Italia dice per l’anno 2020 che “prevede di proseguire nel positivo trend di crescita e perseguire ulteriore sviluppo delle capacità di gestione dei flussi di merce a supporto dell’attività di commercio elettronico del gruppo”. Poi ancora si legge: “A tal fine gli obiettivi prevedono di continuare a fare leva sul centro di distribuzione denominato Mxp5, consolidare i centri di Passo Corese, Vercelli e Torrazza, investire nel lancio dei nuovi siti Blq1 e Fco2, il primo previsto a tecnologie robotica e il secondo per la gestione dei prodotti ‘voluminosi’. La società proseguirà inoltre nello sviluppo del business ‘Print on demand’.” Quest’ultimo servizio è dedicato al mercato dell’editoria e consiste nella stampa e fornitura di pubblicazioni proposte da Amazon se e quando vengono acquistate dal l’utente finale.
Fra le altre curiosità che emergono dalla lettura del bilancio di Amazon Logistica Italia ce n’è una che riguarda il personale impiegato. A proposito del contratto di lavoro si apprende infatti che il Ccnl Commercio è stato applicato ai lavoratori del centro Mxp5 mentre il contratto della logistica nei siti denominati (Fco1, Mxp3 e Trn1).