La Regione Lombardia discute del futuro di Montichiari
Lo sviluppo dell’aeroporto di Brescia Montichiari è stato il tema di un convegno che si è svolto nei giorni scorsi a Palazzo Pirelli, sede della Regione Lombardia. Al centro dell’incontro il Piano di sviluppo dello scalo, da realizzarsi entro il 2030, che prevede tra le altre cose il prolungamento della pista, l’ampliamento del terminal cargo, […]
Lo sviluppo dell’aeroporto di Brescia Montichiari è stato il tema di un convegno che si è svolto nei giorni scorsi a Palazzo Pirelli, sede della Regione Lombardia.
Al centro dell’incontro il Piano di sviluppo dello scalo, da realizzarsi entro il 2030, che prevede tra le altre cose il prolungamento della pista, l’ampliamento del terminal cargo, la realizzazione di un’area e un piazzale per la manutenzione hangar, un capannone a uso magazzino, un nuovo hangar aviazione generale e la riqualificazione dei raccordi, nonché interventi per l’accessibilità aeroportuale e azioni esterne inerenti al potenziamento infrastrutturale.
Il piano, ha spiegato l’assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, in questo momento è soggetto a procedura di Via al Ministero della Transizione ecologica, ed “è risultato compatibile alle esigenze di salvaguardia del territorio e dell’ambiente. Regione Lombardia, nella valutazione positiva espressa, ha riscontrato infatti il pieno rispetto delle raccomandazioni e delle osservazioni in tema di mitigazione e compensazione ambientale, che erano state richieste ai fini dell’attuazione del Piano di sviluppo aeroportuale che secondo quanto comunicato”.
L’importanza dello scalo bresciano, secondo Pietro Foroni, assessore al Territorio e Protezione civile, sta anche nel fatto che a confermarne il ruolo strategico è “anche il piano nazionale degli aeroporti, ora in fase di revisione”.
Unanime la valutazione rispetto alle sue potenzialità. In particolare l’assessore all’Agricoltura e Sistemi verdi Fabio Rolfi ha ricordato come il Gabriele D’Annunzio sia il quinto aeroporto per volumi trasportati in Italia. “La sua vocazione è chiara: diventare un polo cargo di livello europeo, funzionale al tessuto imprenditoriale bresciano e di tutto il Nord. L’obiettivo è quello di creare in tempi certi un quadro di sviluppo interno ed esterno coerente con il territorio, che non impatti in termini urbanistici ed economici sui Comuni e che coinvolga in maniera attiva la provincia di Brescia”.
Durante il convegno non sono però mancati cenni alle difficoltà incontrate dallo scalo anche a livello istituzionale. “L’auspicio – ha concluso l’assessore alla Casa e Housing sociale Alessandro Mattinzoli – è superare tutti gli ostacoli che fin qui non hanno consentito all’aeroporto di Montichiari di trasformarsi da eterna promessa a importantissima realtà. Per farlo decollare, completando così il sistema aeroportuale lombardo, con la sua vocazione cargo, è anche necessario superare i freni campanilistici, a volte autolesionisti, del territorio a favore di un interesse strategico notevolmente più ampio. Tutto ciò nel rispetto della sostenibilità ambientale”.
Su questo punto si è espressa nei giorni scorsi anche la sezione di Brescia di Europa Verde. Dalle pagine delle testate locali l’organizzazione ha criticato la Provincia di Brescia “che è responsabile del fallimento dello scalo e dei pesanti deficit di gestione maturati ogni anno in questi 21 anni dalla nascita dello scalo monclarese ora vorrebbe proporre il suo rilancio ancora a spese dei contribuenti”. I Verdi bresciani hanno inoltre accusato la Regione Lombardia di privilegiare la realizzazione di una seconda Cargo city a Malpensa, una prospettiva che a loro dire non lascerebbe “nessuno spazio di sviluppo di Montichiari” e più in generale di non avere avviato per il settore del cargo aereo un piano “sostenibile ed equilibrato” che ricomprenda l’intero territorio regionale.
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