La mappatura delle aree fredde si sposta sul cloud
Dall’impiego di datalogger si sta passando a quello di tag Rfid, ha evidenziato Marco Del Giudice di Mdg
Roma – Fornire una mappatura delle temperature delle aree fredde di magazzini e mezzi è un requisito per le Gdp ed è necessario anche per il conseguimento delle certificazioni di Iata relative alla gestione di farmaci. Rilevare i diversi punti più o meno caldi di una struttura permette infatti di valutare l’integrità di un prodotto anche in caso di discontinuità dei sistemi di raffreddamento o di altre criticità.
Se l’obiettivo è stato raggiunto finora perlopiù con l’impiego di data logger – dispositivi fisici in grado di memorizzare le temperature raggiunte in una certa area in un certo lasso di tempo, solitamente dislocati a decine o centinaia nei vari punti di un magazzino –, ora per conseguirlo sono disponibili soluzioni innovative basate sull’impiego di tag Rfid e connessioni Lan o Sim in grado di efficientare il processo e offrire maggiori garanzie sul risultato. Ne ha parlato Marco Del Giudice (amministratore delegato di MdG Srl ed MdG Consulting) nel corso dell’ultima conferenza annuale di Pharmacom Italia, che si è svolta a Roma gli scorsi 4 e 5 aprile.
In particolare l’imprenditore ha presentato il sistema sviluppato dalla propria azienda, evidenziando però che le caratteristiche sono comuni ad altre soluzioni simili. Il vantaggio più evidente è forse quello relativo al fatto che i dati trasmessi dai tag sono costantemente salvati nel cloud: non c’è quindi necessità di ‘fermare’ il dispositivo e procedere con download manuali. Ne consegue che l’inefficienza di un’area viene rilevata ‘in diretta’ e non a posteriori, i dati possono essere controllati anche da remoto e, soprattutto, il flusso risulta completamente automatizzato e liberato dalla possibilità dell’errore umano. Il sistema crea quindi una reportistica di sintesi da cui possono seguire delle raccomandazioni. Soluzioni basate su sistemi Rfid e connessioni Lan o Sim vengono possono inoltre essere gestite (incluso il ‘montaggio’ dei tag nei vari punti dell’impianto) dalla azienda stessa, da personale che però deve essere opportunamente formato. Idealmente sistemi di questo tipo possono mappare le aree fredde di magazzini, così come di mezzi di trasporto (bilici ma anche reefer) e possono essere utilizzati per qualificare rotte anche marittime e intermodali.
F.M.
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