La Difesa avvia la gara per le spedizioni aeree del 2024: sul piatto fino a 34 mln di euro
Al momento, e fino a fine anno, l’attività è in capo a Dsv
Il ministero della Difesa, tramite il suo ufficio Commiservizi, ha avviato la gara per aggiudicare anche per il prossimo anno l’appalto per il trasporto aereo di materiali e mezzi delle Forze Armate in ambito nazionale e internazionale. Attualmente il servizio è svolto da Dsv sulla base di un contratto-ponte che varrà fino a fine anno, siglato al termine di una procedura negoziata attivata dopo il fallimento di una gara aperta avviata lo scorso marzo.
Con la pubblicazione della documentazione relativa all’appalto, che ha seguito l’avviso reso disponibile sulla Gazzetta Europea, sono ora noti i vari dettagli relativi alla procedura.
Come già visto, il budget messo sul piatto dal dicastero per le attività nel 2024 è pari a 22.727.272 euro, cifra superiore a quella resa disponibile nell’ultima gara andata a segno, quella avviata nel 2021 (per le attività del 2022). I costi di manodopera, non ribassabili, sono considerati pari a l’1% del budget in caso di personale dipendente dell’impresa aggiudicataria e a circa il 4-6% nel caso in cui gli operatori “impieghino direttamente i piloti e/o prestino totalmente o parzialmente i servizi a terra in autoproduzione (self handling)”.
È inoltre interessante notare come il bando preveda esplicitamente, per la Difesa, la possibilità di ricorrere a ripetizioni del contratto nei tre anni successivi alla sua stipula, in virtù della “importanza strategica della attività di trasporto aereo cargo per gli impegni “operativi/addestrativi delle Forze Armate”. A questo scopo viene richiesto agli offerenti (pena l’esclusione dalla procedura di gara) di presentare un progetto specifico. In aggiunta la documentazione precisa che “tenuto conto delle differenti esigenze annue segnalate per gli anni 2024, 2025, 2026 e 2027 le modifiche del contratto, in corso di esecuzione, in caso di imprevedibili, ulteriori esigenze nei limiti del 50% del valore contrattuale”, permetteranno di elevare il valore degli importi a un massimo di 34,09 milioni di euro più Iva per il 2024, di 29,318 milioni più Iva per il 2025, di 31,363 milioni più Iva per il 2026 e di 26,590 milioni più Iva per il 2027.
Un ulteriore elemento esplicitato nel bando è la presenza di opzioni di proroga “alle stesse condizioni tecniche e alle condizioni economiche, per un periodo massimo di sei mesi dalla scadenza”. In considerazione delle “diverse esigenze operative” previste dal Ministero negli anni 2025, 2026 e 2027, il valore di tali proroghe è stabilito come segue: circa 9,772 milioni di euro più Iva per il primo semestre 2025; circa 10,454 milioni più Iva per il primo semestre 2026; circa 8,864 milioni più Iva per il primo semestre 2027.
Da segnalare anche che nella documentazione di gara il ministero della Difesa ha anche fornito una fotografia dei servizi di trasporto aereo cargo effettuati per suo conto nel 2023, per una spesa complessiva di circa 9,048 milioni di euro. Finora questi sono consistiti in 9 missioni con aerei An-124 (nel dettaglio, sulle tratte tra l’Italia e l’aeroporto polacco di Rzeszow, quello nigerino di Niamey, quello kuwaitiano di Al Mubarak, quello iracheno di Al Asad, tra lo stesso scalo e l’aeroporto di Al Mubarak, tra Brindisi e Ovda, in Israele e viceversa, infine tra Italia e Usa). Con un Ilyushin 76 sono state invece condotte 6 missioni tra Ali Salem, in Kuwait, e Baghdad/Erbil, in Iraq, tra Djibuti e Mogadiscio, tra Villafranca ed Edwards e viceversa. Nessuna operazione ha visto l’impiego di Boeing 747-400.
Fissata infine al prossimo 30 ottobre la scadenza per la presentazione delle offerte da parte degli interessati.
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