La Corte di giustizia UE dà ragione a SEA nel contenzioso con Malpensa Logistica Europa
Quando l’assegnazione di spazi o installazioni aeroportuali non costituisce un appalto di servizi può avvenire senza gara pubblica purché vi sia un processo di selezione equo e trasparente. Con questa motivazione la Corte di giustizia europea ha stabilito che, in base alla direttiva 67 del 1996, la Sea (Società per azioni Esercizi Aeroportuali S.E.A. S.p.A.) ha agito […]
Quando l’assegnazione di spazi o installazioni aeroportuali non costituisce un appalto di servizi può avvenire senza gara pubblica purché vi sia un processo di selezione equo e trasparente. Con questa motivazione la Corte di giustizia europea ha stabilito che, in base alla direttiva 67 del 1996, la Sea (Società per azioni Esercizi Aeroportuali S.E.A. S.p.A.) ha agito correttamente affidando alla società Beta-Trans un magazzino per l’esercizio di servizi di assistenza a terra delle merci senza aver effettuato una gara pubblica.
Lo riporta l’Ansa ricordando come contro la decisione di Sea avesse presentato ricorso al Tar della Lombardia la Malpensa Logistica Europa, concessionaria di spazi aeroportuali per l’handling presso l’omonimo aeroporto, chiedendone l’annullamento in base a una supposta illegittimità derivante dall’assenza di una gara pubblica. Il Tar si era quindi rivolto ai giudici Ue per avere, in via pregiudiziale, loro indicazioni sull’applicazione della norme europee.
La Corte di giustizia europea ha osservato che la concessione al centro della causa non è un appalto di servizi e quindi non si applica la direttiva 17 del 2004 che prevede sempre una gara. Bensì rientra nel campo di applicazione della direttiva 67 del 1996 che non impone di effettuare una formale gara pubblica ma richiede un processo di selezione dell’affidatario equo e trasparente. Ora spetta al giudice nazionale – conclude la Corte – verificare se i suddetti criteri di selezione siano stati rispettati nel caso in esame.
Su Agenparl è leggibile la ricostruzione e la spiegazione in breve della vicenda che ha portato al pronunciamento della Corte di giustizia europea.