Jas prepara la sua prima acquisizione in Italia
Segrate (Milano) – Jas (Jet Air Service), la società di trasporti e spedizioni fondata in Italia nel 1978 da Biagio Bruni, sembra avere le idee chiare su come crescere e come difendere la propria quota di mercato di fronte agli attacchi dei big della logistica e dei nuovi entranti dell’e-commerce. A spiegare la strategia del […]
Segrate
(Milano) –
Jas (Jet Air Service), la società di trasporti e spedizioni fondata in Italia
nel 1978 da Biagio Bruni, sembra avere le idee chiare su come crescere e come
difendere la propria quota di mercato di fronte agli attacchi dei big della
logistica e dei nuovi entranti dell’e-commerce.
A spiegare la strategia del gruppo è
Leonardo Baldi, vertice della controllata italiana nonché membro del consiglio
d’amministrazione di Jas Worldwide, che dice: “I global carrier stanno andando
a toccare anelli del mercato del trasporto merci fino a ieri inesplorati da
loro, tanto che è ancora difficile decifrare con precisione in che direzione
andrà il mercato nei prossimi anni. Vogliono fare concorrenza a operatori come
Jas? Vogliono contrastare l’espansione di colossi dell’e-commerce come Amazon?”.
Nel frattempo Jas si sta muovendo per farsi trovare pronta: “La nostra azienda
– afferma – intende rispondere a questo attacco con efficienza, acquisizioni e
apertura di nuovi mercati. Rispetto ai grandi global carrier, gruppi come Jas garantiscono
maggiore stabilità perché hanno meno volatilità nei ricavi e nei risultati
d’esercizio nei momenti di crescita o di recessione economica”.
L’azienda fondata da Bruni che pochi
mesi fa ha festeggiato i suoi primi 40 anni, è alla ricerca di una preda
interessante anche sul mercato italiano. “Stiamo vedendo alcune possibili acquisizioni
in Italia, attualmente siamo ancora in fase di ricerca e analisi” aggiunge
Baldi, che poi precisa: “In cantiere abbiamo due diverse tipologie di possibili
acquisizioni: collaterale all’attività già svolta (finalizzata quindi ad
ampliare la sfera di servizi offerti) oppure per ingrandire la dimensione
aziendale di Jas (quindi finalizzata a incrementare i volumi di merce
movimentata)”. L’appetito di crescita non riguarda però solo l’Italia perché
“anche il corporate office di Atlanta negli Usa si sta muovendo su scala
globale per individuare aziende da acquisire”.
A proposito dell’andamento di mercato
del gruppo a livello internazionale, il managing director di Jas afferma che
l’azienda “si sta difendendo bene in Italia dove il mercato risulta statico,
così come nel resto d’Europa. A livello di
network stiamo crescendo grazie in particolare a Cina e Usa che sono mercati
trainanti”. Messo temporaneamente in stand-by l’interesse per nuove aperture in
Medio Oriente, fra le nuove iniziative cui sta guardando Jas in prospettiva c’è
una maggiore presenza in Africa (“Perché è un continente in grande evoluzione e
siamo presenti solo in Sud Africa” prosegue dicendo Baldi) e Nord Europa (“Mi
riferisco a paesi come Svezia, Danimarca e Norvegia, dove i segnali di
dinamismo sono maggiori rispetto al Sud Europa” aggiunge).
La strategia di crescita di Jas
contempla poi il focus in quelle aree di business ad elevata redditività come
il project cargo, impiantistica e oil&gas, e al contempo il consolidamento della
propria presenza nei mercati più vivaci (come ad esempio Indonesia e Vietnam
dove si sta spostando molta manifattura).
Guardando al breve termine Baldi
conclude esprimendo il timore che il 2019 “sarà un altro anno di transizione
come è stato il 2018” ma in ogni caso Jas si è prefissata due obiettivi: ottenere
maggiori efficienze e personalizzare al massimo il servizio offerto alla
clientela, “soprattutto a quei grandi clienti con i quali gli accordi sono
basati non solo sul prezzo concordato ma anche sulla predisposizione di servizi
digitali e informatici ad hoc”.
Nicola
Capuzzo