Ipotesi sviluppo cargo aereo anche per il Friuli Venezia Giulia
Ne ha fatto cenno l’assessora alle Infrastrutture della regione Cristina Amirante in riferimento in particolare all’export di agroalimentare e vino
Una ipotesi, ad oggi non precisata, di sviluppo nel cargo aereo potrebbe essere all’orizzonte anche per il Friuli Venezia Giulia. Ne ha parlato alla testata Trieste News l’assessore alle Infrastrutture della regione Cristina Amirante nel corso di una intervista in cui ha trattato diversi temi di ambito logistico.
A espressa domanda della testata sulle prospettive per l’aeroporto Duchi d’Aosta di Gorizia e in generale per il Fvg, Amirante ha infatti risposto di ritenere “molto interessante” l’ambito del cargo aereo per l’agroalimentare e il vino. “Dovendo raggiungere luoghi lontani, specie gli Stati Uniti, stiamo formulando un’ipotesi in tal senso” ha aggiunto, senza fornire ulteriori dettagli sullo scalo che potrà essere interessato dall’iniziativa.
Riguardo più specificamente l’aeroporto goriziano – rispetto al quale era emersa in passato anche la possibilità di avviarvi servizi di trasporto di “merci speciali” con droni cargo, l’assessora è stata decisamente più cauta, ricordando come l’aeroporto sia al momento “al centro di grandi eventi” quali il GO 2025 (Gorizia l’anno prossimo sarà capitale della cultura insieme a Nova Gorica, ndr) ma anche considerato dagli abitanti della città “ormai quasi un parco urbano”. Sarà tuttavia proprio l’esperienza di GO 2025, ha aggiunto Amirante, “a fornire una chiave di lettura, a far comprendere come agire, come muoversi nei confronti dell’area”.
Da rilevare che secondo l’ultima ricognizione nota, il piccolo aeroporto goriziano risultava costituito da due piste di volo in prato (di cui in uso solo una), un eliporto in disuso, una striscia di volo per alianti in disuso; una autorimessa, un fabbricato di circa 200 mq, una autofficina, una aviorimessa, tutti in “discreto stato di conservazione”; una aerostazione “in disuso allo stato di rudere”, un magazzino da 900 mq in “mediocre stato di conservazione” e altri due edifici, di cui uno allo stato di rudere e l’altro “in mediocre stato di conservazione”. Nonostante le sue condizioni e le pesanti limitazioni, come ipotizzato in precedenza, circa un anno fa il Consiglio comunale di Gorizia ha approvato l’ingresso di Sdag Spa (ovvero la società di gestione dell’autoporto) in Ada Scpa, che gestisce l’area aeroportuale, con un aumento di capitale di 2mila euro.
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