In vendita il gruppo Volga-Dnepr
In un tentativo di salvarne l’esistenza, l’imprenditore russo Alexey Isaikin ha deciso di mettere in vendita tutte le quote da lui detenute in Volga-Dnepr, gruppo cui fanno capo le compagnie aeree AirBridgeCargo e Atran Airlines, lasciando anche il ruolo di presidente. Temporaneamente queste sono state trasferite al management. Parallelamente il gruppo ha anche avviato le […]
In un tentativo di salvarne l’esistenza, l’imprenditore russo Alexey Isaikin ha deciso di mettere in vendita tutte le quote da lui detenute in Volga-Dnepr, gruppo cui fanno capo le compagnie aeree AirBridgeCargo e Atran Airlines, lasciando anche il ruolo di presidente. Temporaneamente queste sono state trasferite al management. Parallelamente il gruppo ha anche avviato le pratiche per il licenziamento dei piloti dei Boeing 747 operati dagli stessi due vettori. Le due notizie, riportate da distinte testate specializzate in momenti diversi, sono state entrambe confermate dai portavoce dell’azienda.
Come già visto, tra gli interessati alla cessione (se non dell’intero gruppo, perlomeno della flotta di 16 B747F) c’è Etihad, che con Volga Dnepr avrebbe già nelle scorse settimane intavolato una trattativa. Un ostacolo, rileva però CargoForwarder, sta nel fatto che alcuni di questi mezzi, che il gruppo di Abu Dhabi potrebbe utilizzare per avviare operazioni merci verso Europa e Stati Uniti, sono in realtà noleggiati e quindi Isaikin dovrebbe acquistarli o rinegoziarne i contratti.
Il gruppo russo aveva già sospeso le attività poco dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e l’introduzione di sanzioni da parte dei paesi occidentali, a seguito dell’annuncio con cui la Bermuda Civil Aviation Authority (ovvero l’ente per l’aviazione civile delle Bermuda, presso il quale sono iscritti gli aerei delle due compagnie) aveva sospeso i certificati di sicurezza dei mezzi. Volga-Dnepr aveva anche già avviato l’iter per sospendere dal rapporto di lavoro molti addetti avviando percorsi di cassa integrazione o equivalenti. Secondo i commentatori le sue operazioni sono state messe in crisi da diverse conseguenze del conflitto: l’impossibilità di reperire parti di ricambio per via del blocco delle esportazioni verso la Russia, in particolare per i suoi Boeing, quella di pagare le società dalle quali noleggia i mezzi, nonché l’impossibilità di continuare a volare sopra i cieli di paesi, quali quelli europei, che rappresentavano il suo principale mercato. Su Isaikin gravano anche sanzioni personali disposte dal governo del Regno Unito nel mese di giugno.
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