“In ripartenza il lavoro sul Position paper del cargo aereo”
Milano – Lanciato nel 2017, riavviato lo scorso anno, il lavoro sul Position paper del settore del cargo aereo “ripartirà nei prossimi 15 giorni, con diversi tavoli di cui uno dedicato al Sudoco, grazie anche all’impegno del responsabile della Direzione generale per gli aeroporti ed il trasporto aereo, Costantino Fiorillo”. Lo ha annunciato Alessandro Albertini, […]
Milano – Lanciato nel 2017, riavviato lo scorso anno, il lavoro sul Position paper del settore del cargo aereo “ripartirà nei prossimi 15 giorni, con diversi tavoli di cui uno dedicato al Sudoco, grazie anche all’impegno del responsabile della Direzione generale per gli aeroporti ed il trasporto aereo, Costantino Fiorillo”. Lo ha annunciato Alessandro Albertini, nel corso del convegno “Il cargo aereo, l’altro intermodale. Dai farmaci al food, un settore in piena evoluzione tecnologica e di mercato” andato in scena questa mattina nell’ambito di conferenze dell’ultima edizione di Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry.
Durante il suo intervento il presidente di Anama ha passato in rassegna tre dei punti programmatici del documento di lavoro, partendo appunto da quello relativo all’istituzione delle Sportello Unico Doganale e dei Controlli – necessario dato che oggi la stessa merce in un aeroporto può subire “anche 15 controlli” – evidenziando la necessità che il risultato dovrà essere quello di una procedura necessariamente digitalizzata.
Rispetto alla digitalizzazione, l’altro punto del terzetto, Albertini ha riconosciuto che in generale il settore sia abbastanza avanti, ma ha anche evidenziato come le spinte alla trasformazione in questa direzione siano colte dagli operatori se frutto di ragioni di mercato (necessità di un cliente o simili), e come invece manchi disponibilità ad affrontare un percorso condiviso in assenza di ritorni economici diretti visibili.
Terzo e ultimo punto all’ordine del giorno sarà poi quello dello sviluppo infrastrutturale delle cargo city degli scali italiani. “Fino a un anno e mezzo fa il cargo non era visto come una opportunità dagli aeroporti, ad esempio non erano stati dedicati grandi interventi alla palazzina merci di Malpensa” ha ricordato Albertini. Il vento come noto è cambiato con il Covid, tanto che secondo il presidente di Anama si può dire che per quel che riguarda lo scalo varesino ci sia “una Sea di prima, e una Sea di adesso”. Oggi la società di gestione dello scalo ha avviato mini-investimenti per la modernizzazione delle infrastrutture e, guardando più in là, gli spedizionieri aerei auspicano che anche il Masterplan 2035 possa essere approvato al più presto.
Restando sulle attività dello scalo milanese, a margine del convegno Albertini si è poi detto fiducioso che situazioni di criticità come quelle che hanno interessato lo scalo lo scorso dicembre “non dovrebbero più verificarsi”, dato che la situazione ha anche avito il merito di generare tra gli operatori la coscienza della di avviare una maggiore collaborazione, che si è sostanziata anche nell’avvio di tavoli di coordinamento ad esempio con Enac.
Quanto alla guerra in Ucraina, secondo il presidente di Anama è possibile che questa abbia un impatto sulle spedizioni aeree perché spingerà gli operatori, alle prese con noli elevati per via degli aumenti del costo del carburante e delle rotte modificate, a dover individuare soluzioni innovative e diverse da quelle precedenti, e potrà comportare una variazione nella tipologia delle merci che se ne serviranno.
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