Il Covid-19 lascia a terra la posta
Allarme di IATA e di UPU (Universal Postal Union), l’agenzia delle Nazioni Unite che coordina le politiche postali dei paesi membri, sulla consegna della posta. Secondo le due associazioni l’epidemia di coronavirus sta infatti avendo tra le sue conseguenze impreviste anche quella di lasciare a terra molte spedizioni postali (in particolare quelle transcontinentali) per via […]
Allarme di IATA e di UPU (Universal Postal Union), l’agenzia delle Nazioni Unite che coordina le politiche postali dei paesi membri, sulla consegna della posta.
Secondo le due associazioni l’epidemia di coronavirus sta infatti avendo tra le sue conseguenze impreviste anche quella di lasciare a terra molte spedizioni postali (in particolare quelle transcontinentali) per via della scarsa capacità di stiva disponibile sulla piazza. Colpa sia del blocco dei voli passeggeri (a bordo dei quali solitamente viaggia molta di questa particolare merce) ma anche dei volumi in crescita dell’e-commerce, aumentati in questa fase del 25-30%.
La richiesta avanzata da IATA e UPU ai governi è di garantire maggior flessibilità alle operazioni delle compagnie, rimuovendo adempimenti non necessari e velocizzando il rilascio di permessi per attività in charter. Il direttore generale di UPU, Bishar A. Hussein, ha evidenziato in particolare come i servizi postali “siano partner affidabili per la consegna di beni, forniture mediche essenziali, così come di informazioni fondamentali durante l’epidemia”.
Le due associazioni hanno spiegato di essersi attivate promuovendo presso gli enti la possibilità di servirsi di voli cargo, informandoli sulle rotte e le offerte disponibili.
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