Il commento di Anama allo studio sul trasporto aereo merci in Italia
Milano – Dopo aver ascoltato la presentazione dello studio condotto da Ernst & Young finalizzato a capire a che punto sia il trasporto aereo delle merci in Italia, per Marina Marzani, presidente di Anama e ‘portavoce’ del Cluster Cargo Aereo, una cosa è certa: “Il nostro settore è un segmento che pesa per l’economia nazionale, […]
Milano – Dopo aver ascoltato la presentazione dello studio condotto da Ernst & Young finalizzato a capire a che punto sia il trasporto aereo delle merci in Italia, per Marina Marzani, presidente di Anama e ‘portavoce’ del Cluster Cargo Aereo, una cosa è certa: “Il nostro settore è un segmento che pesa per l’economia nazionale, poiché oltre il 20% dell’export italiano extra UE utilizza la modalità aerea. Inoltre, è un settore dalle grandi potenzialità visti gli incrementi notevoli registrati negli ultimi anni”.
Più nel dettaglio di quanto riportato da Ernst & Young Marzani poi ha aggiunto: “Lo studio evidenzia come a livello di servizi infrastrutturali Roma e Malpensa possano migliorare sia come accessibilità che come servizi a favore dei camion e degli autisti”. Riguardo ai servizi per merci speciali i due principali scali italiani “garantiscono un’ottima copertura, superiore a molti degli aeroporti confrontati”. In merito, invece, alla riserva di capacità sia Fiumicino che Malpensa “sono ben posizionati, avendo ancora una capacità potenziale tra il 30 e il 40%”.
In termini di traffico Roma Fiumicino e Milano Malpensa movimentano il 7% del totale delle merci degli aeroporti considerati nello studio. “Questo è un dato significativo che deve essere evidenziato, così come quello relativo al numero di destinazioni raggiunte dagli aeroporti. Roma e Milano hanno un numero di servizi di gran lunga inferiore ai competitor principali. I due dati sono collegati e occorre capire perché siamo indietro e cosa possiamo fare, come Paese, per colmare il gap” ha sottolineato ancora la numero uno di Anama.
Secondo il Cluster Cargo Aereo merita di essere segnalato anche il dato dell’accessibilità degli scali, laddove i nostri aeroporti non si trovano ai primi posti. Così come viene considerato “interessante il dato relativo alla operatività degli scali, degli attori pubblici e privati coinvolti. Qui le risposte sono di difficile lettura, tenuto conto che le risposte più complete le abbiamo avute dai nostri aeroporti. Segnaliamo qui il dato relativo ai permessi aggiuntivi necessari oltre quelli doganali: pare evidenziarsi come in Italia vi sia una maggiore frammentazione di competenze pubbliche rispetto agli altri Paesi”.
Marzani ha infine concluso evidenziando “un dato che merita attenzione, ovvero il modello di concessione degli spazi aeroportuali. In quasi tutti gli aeroporti (con esclusione ovviamente di quelli italiani) vi è una preponderanza di partecipazione pubblica negli aeroporti considerati con l’esclusione degli scali di Bruxelles e di Zurigo. Si tratta di un dato che deve fare riflettere e che deve essere oggetto di attenta riflessione”.