Il 2021 del cargo aereo si chiude senza peak season
Problemi della supply chain, congestioni e preoccupazione per il diffondersi della variante Omicron del Covid-19 hanno frenato lo sviluppo della domanda di spedizioni aeree nell’ultima parte del 2021, tanto che anche dicembre – secondo gli analisti di Clive Data Services – si è chiuso senza il manifestarsi dei tipici segnali della peak season. Nel mese […]
Problemi della supply chain, congestioni e preoccupazione per il diffondersi della variante Omicron del Covid-19 hanno frenato lo sviluppo della domanda di spedizioni aeree nell’ultima parte del 2021, tanto che anche dicembre – secondo gli analisti di Clive Data Services – si è chiuso senza il manifestarsi dei tipici segnali della peak season.
Nel mese i volumi, in termini di peso tassabile, sono stati inferiori del 5% a quelli del dicembre 2019 e superiori solo dell’1% a quelli dello stesso mese del 2020. Parallelamente la capacità è rimasta ancora contratta del 12% rispetto ai livelli pre-Covid, sebbene in recupero dell’11% in relazione al dicembre 2020. La combinazione di queste due tendenze ha fatto sì che nel mese il dynamic load factor (parametro che tiene conto sia del peso che del volume del carico), attestatosi sul 65%, fosse in questo caso superiore di 2 punti percentuali a quello del dicembre 2019 e inferiore di 5 a quello del 2020.
A fare un nuovo balzo in alto è invece in questa occasione il valore dei noli, che secondo Clive in media sono stati superiori del 168% a quelli del dicembre 2019, a fronte di divari che invece erano stati del 159% a novembre e del 155% a ottobre (il confronto con il dicembre 2020 rimanda invece un, pure notevole, +42%)
“Spedire merci da un punto A a un punto B nel 2021 è stato sicuramente più complesso per tutte le modalità di trasporto” ha commentato Niall van de Wouw, amministratore delegato di Clive. “Nel mercato del trasporto aereo di merci, in generale, abbiamo visto le compagnie concentrarsi più sulla gestione dei margini che sul riempimento dei mezzi”. Secondo van de Wouw dal punto di vista dei volumi “rispetto al 2019, novembre e dicembre non hanno prodotto ‘il picco di tutti i picchi'”, ovvero i valori di capacità e dynamic loadfactor sono rimasti in linea con quelli dei mesi precedenti, mentre i noli hanno continuato a salire.
“L’usura generata da quasi 20 mesi di Covid ha iniziato a incidere davvero sull’efficienza della catena del valore verso la fine del 2021 e non sono ancora previsti a breve termine cambiamenti fondamentali che potrebbero mutare l’attuale dinamica di carenza di stiva e tariffe elevate” è infine la conclusione di van de Wouw.
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