IATA rivedrà al ribasso le stime per il 2019
La International Air Transport Association è pronta a tagliare le sue stime relative al volume d’affari generato dal trasporto aereo nel 2019. Lo ha dichiarato pochi giorni fa il direttore generale dell’associazione Alexandre de Juniac, nel corso di un meeting che si è svolto a Ginevra, descrivendo come probabile una revisione al ribasso delle previsioni […]
La International Air Transport Association è pronta a tagliare le sue stime relative al volume d’affari generato dal trasporto aereo nel 2019.
Lo ha dichiarato pochi giorni fa il direttore generale dell’associazione Alexandre de Juniac, nel corso di un meeting che si è svolto a Ginevra, descrivendo come probabile una revisione al ribasso delle previsioni comunicate lo scorso dicembre, nelle quali si ipotizzava un giro d’affari per l’industria aerea di 35,5 miliardi di dollari a livello globale.
Anche se il nuovo documento di IATA con i dati aggiornati sarà disponibile solo dal prossimo 2 giugno, de Juniac dalla Svizzera si è lasciato scappare qualche considerazione di carattere generale sullo stato del settore: “Tra le ragioni per cui il cargo è in calo e il segmento passeggeri vive un rallentamento vanno annoverate le conseguenze delle guerre commericali e delle misure protezionistiche attuate in varie parti del mondo” ha affermato il manager, invitando quindi gli operatori a una “maggior cautela”.
In sostanza, secondo IATA, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina – che finora ha toccato principalmente il commercio di acciaio e alluminio, merci che vengono trasportate per lo più via mare – si sta pericolosamente avvicinando al settore del cargo aereo.
L’ultima tranche di dazi annunciata da Trump interessa infatti ben 2.493 categorie di beni, tra le quali anche quelle della componentistica high tech ed elettronica di produzione cinese, un tipo di merce che tipicamente approda sul suolo statunitense tramite aereomobili.
Ma ancora di più, secondo l’associazione, a preoccupare gli operatori dovrebbe essere l’ultima mossa del presidente USA, per il momento solo minacciata : l’imposizione di dazi su altre 3.805 categorie di merci, per un valore di interscambio di circa 300 miliardi di dollari, che andrebbero a colpire anche le importazioni di smartphone e laptop (non però quelle di prodotti farmaceutici), anche questi tipicamente beni che viaggiano verso gli States a bordo di aerei.
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AGGIORNAMENTO del 3/06/2019: leggi il comunicato di IATA
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