Iata chiede ai governi di fare di più su Saf e sicurezza delle spedizioni
Secondo l’associazione, le compagnie aeree sono ben posizionate per affrontare queste sfide ma gli stati non lo sono altrettanto

Safety e security, standard di digitalizzazione e sostenibilità delle operazioni sono i temi su cui si è concentrato Brendan Sullivan, responsabile cargo di Iata, nel discorso di apertura del 18esimo World Cargo Symposium (Wcs), che si sta svolgendo a Dubai, in cui ha però prima di tutto sottolineato il ruolo centrale dell’industria nel garantire “la resilienza delle supply chain globali”.
Il primo punto trattato da Sullivan nel suo intervento è stato quello del trasporto delle batterie di litio, da tempo al centro delle preoccupazioni della associazione delle compagnie aeree globali. Le spedizioni di questi prodotti, ha affermato, stanno crescendo, e con loro il rischio associato a dichiarazioni assenti o irregolari. Se il settore, ha affermato Sullivam, ha investito in formazione, standard di certificazione e tecnologia, anche i governi nazionali devono però fare altrettanto, aumentando quindi gli sforzi per contrastare gli operatori che lavorano al di fuori della legalità e supportando il lavoro della Icao per rafforzare l’Allegato 18 della convenzione di Chicago, che fa da cornice globale al trasporto in sicurezza di merci per via aerea.
Un tema vicino affrontato subito dopo è stato quello della security, in particulare riferito agli episodi di dispositivi incendiari nascosti nelle spedizioni. Anche qui la richiesta di Iata è rivolta in primis agli stati: “I recenti incidenti – si legge nella nota dell’associazione – evidenziano la necessità di un migliore coordinamento tra i governi. La sicurezza aerea non può essere costruita su misure frammentate o reattive. Standard e cooperazione globali sono essenziali”. Iata ha inoltre rinnovato l’invito agli stati a rispettare gli obblighi previsti dall’Allegato 17.
Anche su questo punto l’associazione si è detta convinta che l’industria sia ben posizionata per far fronte a questi rischi. “Ma i governi dispongono di risorse infinitamente maggiori, in particolare nella raccolta di informazioni. I risultati migliori si ottengono quando governi e il settore collaborano”, ha evidenziato ancora Sullivan.
Agli operatori del comparto Iata ha invece in primis sottolineato il ruolo centrale di One Record, lo standard per lo scambio digitale di dati, ricordando che l’obiettivo dell’associazione è di renderlo il formato preferito dell’industria entro il gennaio 2026. Iata ha chiesto quindi al settore di accelerare la sua adozione, ai governi di riconoscerne il ruolo e agli sviluppatori di lavorare alla costruzione di piattaforme compatibili con esso che siano sicure e aperte.
Sul tema della sostenibilità, a parte segnalare che il comparto sta lavorando per eliminare iI prodotti di plarica monouso lungo la supply chain, Sullivan si è concentrato sul Saf, ricordando il passo avanti rappresentato dal lancio del relativo registro e quello, prossimo, della piattaforma CO2 Connect for Cargo per calcolare ed effettuare report sulle emissioni. La progressione nell’affermarsi del carburante sostenibile, ha ammesso Iata, è però deludente, considerato che i produttori procedono con estrema lentezza, le case produttrici di aeromobili stanno facendo passi indietro e che i governi non stanno fornendo il supporto necessario. “Abbiamo bisogno che alle parole di legislatori, fornitori di carburante e produttori di aeromobili seguano i fatti” ha sottolineato.
Un cenno finale è stato fatto da Sullivan al tema dei dazi. “Dovunque ci portino le attuali tensioni commerciali, il trasporto aereo di merci sarà lì per consegnare i beni di cui le persone hanno bisogno e che desiderano” ha affermato, dopo aver detto che “Gli scambi commerciali trainano la prosperità. Più il mondo commercia, tanto meglio staremo tutti”.
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