Gobbi (AdR) rivela le ambizioni di Fiumicino nel cargo
Roma Fiumicino – Una progressiva crescita nel settore delle merci e una maggiore attrattività anche per voli all-cargo sono due degli obiettivi che si è posta Aeroporti di Roma per lo salo aeroportuale di Fiumicino nei prossimi anni. A spiegarlo a AIR CARGO ITALY è stato Marco Gobbi, Manager di Adr responsabile air traffic development […]
Roma Fiumicino – Una progressiva crescita nel settore delle merci e una maggiore attrattività anche per voli all-cargo sono due degli obiettivi che si è posta Aeroporti di Roma per lo salo aeroportuale di Fiumicino nei prossimi anni. A spiegarlo a AIR CARGO ITALY è stato Marco Gobbi, Manager di Adr responsabile air traffic development – long haul & cargo in occasione dell’evento che l’handler Alha ha tenuto presso la cargo city laziale per celebrare l’ottenimento del certificato Iata Ceiv Pharma.
“L’aeroporto di Fiumicino vuole recuperare strategicità nel cargo sia dal punto di vista dei volumi che del valore. Il nostro scalo è attivo nel mercato del cargo belly ma in prospettiva vorremmo riuscire ad attrarre un maggior numero di aerei freighter” ha spiegato Gobbi durante la sua presentazione. Più di 30 sono le compagnie aeree che dallo scalo offrono servizio di trasporto merci in stiva.
Nel 2018 Fiumicino ha superato per la prima volta le soglia delle 200mila tonnellate di merci movimentate, facendo segnare un progresso sul 2017 del 11% e accentuando un percorso di crescita che ha avuto origine cinque anni fa (nel 2014 erano 135 le tonnellate di merce atterrate e decollate).
Lo spaccato geografico delle movimentazioni cargo rivela che il principale mercato di origine e destinazione delle merci per Fiumicino è l’estremo Oriente (30%), seguito da Nord America (27%) e dal Medio Oriente (23%). A seguire il Centro-Sud America (9%), il resto d’Europa (7%) e l’Africa (3%). Proprio il continente nero, grazie in particolare ai voli di Ethiopian Airlines, è la regione di mercato che fa registrare il tasso di crescita più elevato nella movimentazione delle merci (+73%), seguita dal Centro-Sud America (+17%) e dal Middle East (+15%).
“Il nostro aeroporto è ampiamente connesso e può proporre un network di oltre 200 destinazioni dirette servite da 100 compagnie aeree. Negli ultimi anni è incrementato notevolmente il numero di voli con un’elevata capacità belly per le merci così come sono salite le frequenze dei collegamenti” ha aggiunto Gobbi, citando a questo proposito alcuni dei principali cargo hub mondiali come New York, Atlanta, Los Angeles, Washington, San Paolo, Doha, Kuwait City, Delhi, Singapore e Seul.
Un focus particolare meritano anche i collegamenti con il mercato cinese servito attualmente da 7 vettori attivi su 12 diverse destinazioni. Fra queste figurano anche e soprattutto i principali poli industriali di Hangzhou (sede di Alibaba), Shenzhen (polo tecnologico di Huawei) e Chengdu.
L’aeroporto di Fiumicino nei primi cinque mesi dell’anno in corso ha fatto registrare una lieve flessione dei volumi di merci pari a un -4,5% che Gobbi definisce “in linea con le principali dinamiche di mercato in cui il trasporto globale aereo delle merci registra una flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Il manager di Aeroporti di Roma poi ha aggiunto: “Nel 2019 auspichiamo di aumentare la capacità offerta sul lungo raggio e di chiudere l’anno con un aumento di quasi il 5% in termini di movimenti rispetto al 2018. Nel calcolo del semestre non è compresa la nuova offerta per la Cina in termini di tre nuovi collegamenti diretti verso principali poli industriali quali Hangzhou (sede di Alibaba), Shenzhen e Chengdu e i nuovi voli per il Kenya”.
In termini di specializzazioni merceologiche la cargo city romana serve alcuni specifici segmenti di mercato legati alle esigenze del territorio, come ad esempio i prodotti agroalimentari, provenienti dal Centro e Sud Italia, ma anche a settori come la componentistica tecnologica, l’artigianato, la moda e il comparto farmaceutico. Al fine di sviluppare ulteriormente quest’ultimo filone d’attività è stata chiesta e recentemente ottenuta dalla Iata la certificazione Ceiv Pharma come community aeroportuale composta da gestore, handler, spedizionieri e trasportatori.
Per quanto concerne infine i progetti mirati allo sviluppo infrastrutturale dell’aeroport, con riferimento al cargo Marco Gobbi ha affermato: “A Fiumicino sono stati programmati, da qui al 2021, investimenti per oltre 35 milioni di euro finalizzati al potenziamento dell’attività cargo. Si tratta di risorse mirate all’ampliamento dei piazzali di sosta e degli spazi airside della cargo city, al miglioramento dell’accessibilità via terra con la creazione di un nuovo svincolo stradale e ancora al futuro ampliamento delle aree dedicate a facilities per lo smistamento e la logistica delle merce”. Oltre all’ampliamento dei magazzini è in corso infatti anche la progettazione di un nuovo polo logistico dedicato ai courier e presso il quale è destinata a insediarsi con ogni probabilità Dhl Express.
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