Già stoppato il treno merci diretto Italia-Cina
Doveva rappresentare, secondo i proclami di chi aveva promosso l’iniziativa, un’alternativa all’aereo ma anche l’ultimo collegamento ferroviario merci diretto fra Cina e Italia lanciato lo scorso febbraio ha avuto vita breve. A fine 2017 ci aveva provato il Polo Logistico di Mortara insieme a Beijng Changjiu Logistics Corporation ma il tentativo non era andato nemmeno […]
Doveva rappresentare, secondo i proclami di chi aveva promosso l’iniziativa, un’alternativa all’aereo ma anche l’ultimo collegamento ferroviario merci diretto fra Cina e Italia lanciato lo scorso febbraio ha avuto vita breve.
A fine 2017 ci aveva provato il Polo Logistico di Mortara insieme a Beijng Changjiu Logistics Corporation ma il tentativo non era andato nemmeno oltre il primo treno sperimentale. Lo scorso autunno un’altra sperimentazione era stata fatta fra Chengdu e il retroporto di Melzo gestito da Contship Italia da Felb Italia, emanazione delle ferrovie russe Rzd con riscontri positivi. Tanto che dopo poche settimane era stato annunciato, ed era poi effettivamente partito, quello che doveva essere un servizio regolare di trasporto merci su treno fra Cina e Italia con frequenza quindicinale e successivo upgrade a settimanale.
A distanza di appena tre mesi si scopre però che anche questa volta l’esperienza non ha raggiunto i risultati sperati e il collegamento è stato quasi immediatamente interrotto. La capacità del treno era di 40 container e il transit time poco superiore a due settimane per coprire una distanza di circa 10mila kilometri attraverso Kazakhstan, Russia, Bielorussia, Polonia e Austria, prima di raggiungere l’Italia (e viceversa). Il servizio, finanziariamente sovvenzionato dalla Repubblica Popolare, ambiva a conquistare quel particolare segmento di mercato (prodotti tessili, automotive, elettronica) che vuole trasporti più rapidi rispetto alle navi ma meno costosi rispetto agli aerei.
La conferma che il treno diretto Chengdu – Melzo sia già stato stoppato arriva direttamente dagli uffici austriaci di Felb (quelli italiani sono stati chiusi) per bocca del direttore marketing Alexander Mironow, che dice: “Teniamo a rassicurare sul fatto che Felb è ancora e sarà presente sul mercato italiano che per noi è molto importante. Proprio per la suia strategicità avevamo avviato un treno pilota diretto con la Cina e ancora oggi offriamo connessioni fra questi due paesi via Duisburg. Oggi siamo presenti sul mercato italiano con il nostro nuovo rappresentante commerciale Sergio González”.
Implicitamente confermata, dunque, anche la notizia che la controllata Felb Italia, che aveva un proprio ufficio a Milano, ha chiuso i battenti, così come hanno trovato fondamento le indiscrezioni che davano per certa l’uscita dall’azienda del responsabile per il mercato italiano Nicola Cavasin (al vertice fin dall’apertura nel nostro Paese avvenuta nel 2016), nel frattempo accasatosi in Rail Cargo Group.
Di fatto quindi la società controllata dalle ferrovie russe RZD non si ritira completamente ma ridimensiona le proprie risorse dedicate all’Italia che sarà ora servita dalla Cina con un transit time di poco superiore ai 20 giorni (con il treno diretto sarebbe stato di 16-18 giorni) con trasbordo in Germania, a Duisburg, e collegamento da e per Busto Arsizio (Varese) grazie al network dell’operatore intermodale Hupac.