Malpensa nel mirino per i “controlli lumaca” alle merci
È possibile che un carico di merce alimentare spedito dalla Turchia arrivi a destinazione in Italia prima via nave che con l’aereo? Teoricamente no ma in pratica invece sì e la storia l’ha raccontato il quotidiano genovese IlSecoloXIX. Il carico era rappresentato da uva sultanina per la quale la casa di spedizioni genovese Parodi Forwarding ha […]
È possibile che un carico di merce alimentare spedito dalla Turchia arrivi a destinazione in Italia prima via nave che con l’aereo? Teoricamente no ma in pratica invece sì e la storia l’ha raccontato il quotidiano genovese IlSecoloXIX.
Il carico era rappresentato da uva sultanina per la quale la casa di spedizioni genovese Parodi Forwarding ha organizzato un trasporto per conto di un primario importatore di frutta secca che serviva all’industria dolciaria.
“I fornitori turchi si dimostrano pronti e imbarcano, per la parte più urgente del carico, una tonnellata di merce su un aereo. In poche ore il cargo atterra a Malpensa, ma qui finisce la parte veloce del viaggio. Serve infatti un nulla osta sanitario prima della dichiarazione in dogana, ma i funzionari, come riferisce l’azienda «mettono subito le mani avanti e spiegano che i tempi non saranno brevi»” si legge nel racconto.
Ci vorranno sei giorni solo per sapere che la tonnellata di uva deve subire un controllo sanitario, cui fa seguito poi il controllo vero e proprio che può durare altri 6 giorni nella migliore delle ipotesi, o addirittura dieci se si va per le lunghe. Oltre al danno la beffa però perché, causa il sbilanciamento fra domanda e offerta che ha spinto verso l’alto le tariffe, il nolo del trasporto aereo è 2.100 euro per una tonnellata di merce, cento volte di più di quanto lo stesso quantitativo ha pagato con il trasporto via mare. “Con la nave infatti, la stessa azienda ha spedito, sempre dalla Turchia, 20 tonnellate di uva che sono arrivate a destinazione prima. Il container infatti ha impiegato solo 7 giorni per sbarcare sulle banchine italiane. E pure con tutti i controlli del caso che hanno impiegato due giorni, sono arrivati all’azienda prima della spedizione veloce” spiega ancora l’articolo.
La Parodi Forwarding parla di “un grande danno” e chiede che “i tempi dei controlli siano allineati a quelli della concorrenza del Nord Europa, dove il ciclo delle analisi è integrato a principi commerciali. Nel nostro caso – continua la Parodi – eravamo convinti che la soluzione aerea avrebbe garantito al nostro cliente le tempistiche richieste dal suo contratto, invece alla fine si troverà a pagare alti costi e penali per colpa della burocrazia”.
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