Cluster Cargo Aereo risponde a spedizionieri e trasportatori sulle criticità di Malpensa
Nell’ultimo periodo ad AIR CARGO ITALY sono giunte alcune segnalazioni da parte di aziende che lamentavano inefficienze e criticità di vario genere (soprattutto nelle giornate di venerdì e in periodo di peak season) in particolare all’aeroporto di Malpensa nelle operazioni di carico e scarico della merce dai magazzini di prima linea. Le associazioni di categoria […]
Nell’ultimo periodo ad AIR CARGO ITALY sono giunte alcune segnalazioni da parte di aziende che lamentavano inefficienze e criticità di vario genere (soprattutto nelle giornate di venerdì e in periodo di peak season) in particolare all’aeroporto di Malpensa nelle operazioni di carico e scarico della merce dai magazzini di prima linea.
Le associazioni di categoria Anama, Assohandlers, Ibar e Assaereo che compongono il Cluster Cargo Aereo si sono immediatamente attivate per affrontare il problema e un ultimo incontro con le controparti si è tenuto ancora questa settimana alla presenza anche di SEA.
In una nota alla nostra testata le associazioni di categoria scrivono di aver “letto in questi giorni diversi articoli che mettono in evidenza problemi legati al carico e scarico merci in alcuni nodi del nostro Paese. È evidente che anche gli aeroporti, in particolare quello di Malpensa che è il principale aeroporto cargo italiano, in occasione di picchi di traffico o in alcune circostanze non previste, si registrano lunghe attese per il carico e lo scarico merce dai camion. Per questa ragione da diverso tempo il Cluster Cargo Aereo (costituito da Anama, Assohandlers, Ibar ed Assaereo) lavora d’intesa con SEA, il gestore aeroportuale, per individuare soluzioni che possano efficientare i processi aeroportuali”.
La nota prosegue spiegando che “a seguito di questi lavori lo scorso anno è stato aperto agli addetti ai lavori una piattaforma informatica aeroportuale, denominata Malpensa Smart city delle merci, che consente agli operatori dell’aeroporto di scambiarsi informaticamente informazioni generando una serie di vantaggi che a regime possono essere sintetizzati come segue: riduzione dei tempi di carico / scarico delle merci presso la cargo city; efficientamento del sistema di appuramento delle bolle in esportazione; tracciabilità della spedizione lungo tutta la filiera; non duplicazione dei costi (ad esempio quelli per raggi X); misurabilità delle performance dell’aeroporto di Malpensa per poterlo confrontare con gli altri scali; efficientamento dei processi di importazione; diffusione della informatizzazione dei processi. Dopo quasi un anno dall’apertura della piattaforma le aziende stanno pian piano aderendo e chi lo ha fatto ha potuto provare i vantaggi che produce. Diverse altre sono in procinto di aderire”.
Cluster Cargo Aereo sottolinea ancora che nel frattempo, però, grazie al continuo confronto tra gli operatori, si stanno affrontando i problemi che di volta in volta vengono segnalati dalle imprese associate e anche grazie a questo lavoro si sta cercando di migliorare i processi di accettazione documentale e di carico e scarico merce.
“Non possiamo negare che vi siano dei problemi ma in questa fase registriamo una volontà delle parti coinvolte a risolvere i problemi che in passato era meno evidente. Ci si augura che nell’arco dei prossimi due-tre mesi, possano essere ottenuti risultati visibili” spiegano le associazioni di categoria.
Il Cluster conclude infine dicendo: “Stiamo lavorando affinché le condizioni di lavoro del personale che opera su Malpensa, in particolare degli autisti, migliorino. Oggi le strutture ricettive non sono ottimali, per questo si sta discutendo per creare un parcheggio lunga sosta sicuro, dotato dei servizi essenziali per permettere a chi deve effettuare tempi di riposo obbligatori o volontari di essere accolto in uno spazio ad hoc con albergo e aree di ristoro. Giova poi ricordare che nel 2019 verrà modificata l’intera viabilità di accesso alla cargo city ed è intenzione della comunità di imprese sfruttare questa occasione per superare alcuni colli di bottiglia oggi esistenti per l’infrastruttura aeroportuale”.
Nicola Capuzzo