“Fare di più per la decarbonizzazione dei trasporti”: l’appello di International Transport Forum
Secondo l’organo dell’Ocse investimenti mirati a una transizione accelerata verso la sostenibilità costerebbero il 5% in meno da oggi al 2050 rispetto all’alternativa di realizzare infrastrutture per assecondare la crescita della domanda di logistica
Una transizione ambiziosa verso il trasporto sostenibile potrebbe essere più economica, in termini di investimenti nelle infrastrutture di base del trasporto, rispetto al mantenimento dello status quo se si agisce subito. Questo il messaggio principale che emerge del rapporto Itf Transport Outlook 2023 dell’International Transport Forum dell’Ocse presentato oggi al vertice mondiale dei ministri dei trasporti a Lipsia, in Germania.
Secondo il rapporto “tutte le misure di decarbonizzazione dei trasporti attualmente in atto e già impegnate saranno in grado di ridurre le emissioni globali di CO2 legate ai trasporti solo del 3% entro il 2050”. Alle attuali condizioni, dunque, il comparto mancherebbe di gran lunga i target di riduzione necessaria per tenere sotto controllo il cambiamento climatico. L’Itf sottolinea invece che, “se l’azione per la decarbonizzazione dei trasporti venisse intensificata e accelerata, il settore dei trasporti potrà ancora ridurre le proprie emissioni di CO2 di circa l’80% nei prossimi 25 anni (rispetto ai livelli del 2019). Questo calo metterebbe la logistica sulla strada giusta per limitare l’aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, ovvero quanto prevede l’Accordo sul clima di Parigi”.
Secondo il segretario generale dell’Itf, Young Tae Kim, “per raggiungere questo scenario ambizioso è necessaria una combinazione di politiche complementari che evitino le attività di trasporto non necessarie, spostino un maggior numero di viaggi dal trasporto a combustibile a quelli puliti senza emissioni di carbonio e migliorino l’efficienza dei trasporti in generale”. L’esortazione è stata quella di “agire ora in modo più deciso”.
Una transizione accelerata verso un trasporto a basse o nulle emissioni di carbonio richiede chiaramente investimenti significativi ma, secondo le proiezioni dell’Itf, la realizzazione delle infrastrutture di base per quello che definisce scenario High Ambition, nel rapporto richiederebbe circa il 5% di investimenti in meno rispetto a quanto costano le politiche attuali.
“Il trasporto merci raddoppierà all’incirca nei prossimi 25 anni se continuiamo sulla strada attuale, e il trasporto passeggeri crescerà del 79%. In questo scenario, quindi, dovremo investire pesantemente per soddisfare questa domanda aggiuntiva e, da quanto sappiamo, probabilmente più che se investissimo in un futuro a basse emissioni di carbonio” ha dichiarato Orla McCarthy, responsabile del progetto Itf Transport Outlook 2023. Le proiezioni considerano il fabbisogno di investimenti per le infrastrutture di trasporto principali (linee ferroviarie, strade e porti) necessarie per soddisfare la domanda futura. Nel rapporto sono incluse anche le stime relative al fabbisogno di investimenti aggiuntivi per le reti di ricarica elettrica.
Il rapporto dell’International Transport Forum formula cinque raccomandazioni per i decisori politici.
La prima è: sviluppare strategie globali per la mobilità e le infrastrutture del futuro. “Invece di fornire – si legge – infrastrutture come reazione alla domanda prevista, i governi dovrebbero adottare un approccio ‘decidi e fornisci’ agli investimenti, con l’obiettivo di raggiungere determinati obiettivi di politica pubblica”.
La seconda è “accelerare la transizione verso veicoli e carburanti puliti” che “richiede un sostegno politico mirato con obiettivi e misure di supporto ambiziosi. Le infrastrutture di supporto richiedono ulteriori investimenti”.
La terza raccomandazione è di attuare politiche di trasferimento di modalità e di gestione della domanda verso le modalità di trasporto più efficaci”. L’Itf sottolinea che “le misure per ridurre gli spostamenti e le distanze e incoraggiare l’uso di modalità più sostenibili funzionano bene nelle città. Per gli spostamenti su lunghe distanze, la priorità è la transizione verso veicoli e carburanti più puliti”.
Altra indicazione è quella di “considerare i benefici aggiuntivi per le aree urbane nel valutare le politiche di decarbonizzazione del trasporto”.
Last but not least l’International Transport Forum chiede di riformare la tassazione dei mezzi di trasporto per coprire i costi esterni delle nuove flotte: “Il calo del gettito delle imposte sui carburanti inciderà sulle entrate e renderà le tasse sui carburanti meno efficaci come leva politica man mano che i veicoli diventeranno a zero emissioni. La tariffazione stradale e la tariffazione della congestione possono mitigare entrambi i fenomeni”.
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