“Entro i primi mesi del 2025 aperto l’ufficio merci di Comiso”
Da un convegno organizzato dalla Camera di Commercio del Sud Est della Sicilia emerge intanto l’interesse di Poste Air Cargo per lo scalo
“Entro i primi mesi del 2025, grazie al finanziamento della Regione, l’ufficio merci potrà vedere la luce e supportare la nostra imprenditoria fatta di tanti giovani che hanno investito tanto e sono diventati un fiore all’occhiello del territorio”. Lo ha dichiarato Maria Rita Schembari, sindaco di Comiso, intervenendo a un convegno organizzato sul tema dello sviluppo cargo dello scalo ibleo a Catania dalla Camera di Commercio del Sud Est della Sicilia, in collaborazione con l’Università della città.
Nel corso dell’evento – che tra gli altri ha visto la partecipazione di Carlo De Ruvo, Presidente Confetra, Ivo Blandina, Presidente Uniontrasporti, e dell’amministratore delegato di Poste Air Cargo Gennaro Scarfiglieri – è emerso tra le altre cose l’interesse della compagnia aerea del gruppo Poste Italiane per i progetti nello scalo. In particolare Poste Air Cargo è stata tra i finanziatori di uno studio rispetto alle potenzialità nel traffico merci dell’aeroporto di Comiso – i cui contenuti non sono stati diffusi alla stampa – realizzato e presentato da Marco Romano, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese dell’università di Catania (nonché vicepresidente di Sac, Società aeroporto Catania, competente anche su Comiso).
Durante l’evento è stato nuovamente ribadito l’impegno del governo di Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana, per lo sviluppo dell’area cargo a Comiso, inclusa la sua intenzione di far rientrare le somme per lo sviluppo del progetto nell’accordo sulla programmazione del Fondo di coesione e sviluppo 2021- 2027.
Sul punto, e in generale sul grande battage che la giunta regionale siciliana sta dedicando al tema, va tuttavia registrata anche la voce critica del deputato Pd dell’Ars Nello Dipasquale, che ha bollato la relativa comunicazione come “becera propaganda”.
“Sull’ipotesi cargo all’aeroporto di Comiso ad oggi non c’è nulla di concreto, solo slogan, più attinenti forse con la campagna elettorale per le europee che alla realtà dei fatti. L’unica azione tangibile sul progetto risale all’aprile del 2018, quindi sei anni fa, quando passò in Commissione Bilancio un emendamento Dipasquale che destinava un milione di euro a tale scopo. Da allora il nulla” ha segnalato il deputato dell’Ars. “Ho letto dichiarazioni nelle quali l’assessore [alle attività produttive, Edy Tamajo, ndr] afferma che Comiso come scalo cargo è una priorità e ho letto alcune cifre, addirittura un totale di 40 milioni di euro. Eppure, ad oggi, le uniche risorse stanziate a questo scopo le ha messe il Parlamento siciliano e non il Governo, né questo né quello precedente. Nella notte tra il 20 e il 21 aprile 2018, da membro dell’opposizione, sono riuscito a far approvare un emendamento che ha permesso lo stanziamento di diversi milioni per il cargo a Comiso, ma da allora tutto tace, solo becera propaganda”.
Relativamente ai passi finora effettivamente compiuti per lo sviluppo di questo progetto, si segnala nei giorni scorsi l’avvio della gara (budget di circa 1,385 milioni di euro, scadenza al prossimo 19 aprile) per la progettazione delle attività di sviluppo del traffico merci di Comiso. La vera e propria realizzazione, che interesserà un’area di 19mila metri quadrati dovrebbe iniziare nel marzo del 2026 per concludersi entro il giugno del 2028. Sui costi dell’opera al momento risulta invece finora solo una indicazione del presidente della Regione Schifani, che parlando dell’intenzione di attingerle dal Fondo di Coesione e Sviluppo 2021- 2027, li ha quantificati in 47 milioni di euro.
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