Droneliner presenta un progetto di maxi-drone cargo da 350 tonnellate
Il Dl350 della società britannica punta a essere impiegato su tratte intercontinentali trasportando container da 20′
Ideati per trasportare container da 20 piedi, con payload fino a 350 tonnellate, lungo rotte intercontinentali, tramite l’impiego di Saf e, in futuro, di idrogeno. Sono queste le caratteristiche più impressionanti del droni Dl200 e Dl350 della britannica Droneliner, i cui progetti – insieme ad alcuni rendering – hanno iniziato a circolare nei giorni scorsi sulla stampa internazionale, specializzata e non.
Anche se non è chiaro quale sia la realizzabilità delle due soluzioni, né lo stato di avanzamento della loro progettazione (ma a garantire della serietà dell’iniziativa dovrebbero essere i profili dei membri dell’Advisory Board della società, molti dei quali, secondo il suo sito web, con un passato nel top management di Airbus o Rolls Royce), sulla carta i due modelli sembrano far salire di categoria quella che è stato finora il comparto dei veicoli a guida autonoma per il trasporto merci.
Innanzitutto per la capacità dei due mezzi, pari a un payload di 160-200 tonnellate per quel che riguarda il primo modello (il Dl200, a un solo motore, , in grado di portare 36-40 container) e di 300-350 il secondo (il Dl350, con doppia motorizzazione, da 70-80 container), pari a circa 2.000 – 3.500 metri cubi. In secondo luogo poi per l’autonomia, dato che entrambi avrebbero un raggio d’azione di 12mila km.
L’aspetto più interessante, ma che forse pone anche più interrogativi, riguarda però la possibilità, per entrambi, di essere stipati di “normali” container da 20’, caratteristica che li renderebbe potenzialmente in grado di integrare meglio le proprie spedizioni con quelle di rotte marittime, stradali o ferroviarie, più di quanto possa avvenire ora con i contenitori aerei.
Al riguardo Droneliner segnala che i suoi droni potranno utilizzare “versioni leggere dell’onnipresente container lungo 20 piedi”, e che questi box “non dovranno essere realizzati in acciaio” dato che non avranno necessità di essere impilati e nemmeno di essere spostati con gru. Considerando che un box standard ha un peso di circa 2 tonnellate, è possibile che l’utilizzo di container leggeri sia però più una necessità (per non sottrarre troppa capacità di carico ai due velivoli) più che una opportunità per la clientela, anche perché la società non chiarisce se sarà necessario utilizzare per le spedizioni sui suoi droni dei box, pur intermodali, realizzati ad hoc. Sul tema dell’equipment, l’azienda segnala inoltre che una parte di quello impiegato dovrà essere costituita da container flat pack, che potranno essere disassemblati all’occorrenza per essere riconsegnati con facilità. Dal punto di vista dell’handling, infine, un ulteriore vantaggio dovrebbe essere quello di poter effettuare operazioni di caricamento e scaricamento sia dalla testa che dalla coda.
Come detto al momento però quello di Droneliner appare non di più che un interessante progetto, dato che non pare siano in fase di realizzazione dei prototipi, né la società ha indicato scadenze rispetto a una sua possibile commercializzazione.
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