Dopo l’e-commerce l’aeroporto di Brescia punta sul general cargo
Montichiari (Brescia) – Il Gabriele D’Annunzio di Montichiari (Brescia) si candida a diventare a tutti gli effetti il nuovo aeroporto cargo del Nord Italia. Uno scalo alternativo sia a Malpensa che a Fiumicino, quelli che attualmente sono rispettivamente il primo e il secondo aeroporto merci d’Italia. I dettagli del piano di sviluppo dello scalo bresciano […]
Montichiari (Brescia) – Il Gabriele D’Annunzio di Montichiari (Brescia) si candida a diventare a tutti gli effetti il nuovo aeroporto cargo del Nord Italia. Uno scalo alternativo sia a Malpensa che a Fiumicino, quelli che attualmente sono rispettivamente il primo e il secondo aeroporto merci d’Italia.
I dettagli del piano di sviluppo dello scalo bresciano li rivela a AIR CARGO ITALY il cargo manager del Gruppo Save, Massimo Roccasecca, che oltre a Brescia ha il compito di massimizzare il traffico merci anche a Venezia e a Verona.
“Nel 2019 Montichiari ha movimentato fra 3,3 milioni di tonnellate (+30% sul 2018) grazie alla scommessa vinta di puntare sull’e-commerce ma per il futuro il focus dello scalo saranno i voli freighter general cargo, sempre senza disdegnare l’e-commerce” esordisce dicendo Roccasecca. “Finora l’andamento del mercato non consentiva ai vettori di sperimentare scali diversi da quelli tradizionali ma per il futuro sono convinto che questo aeroporto possa mettere a frutto le sue unicità”.
Quattro in particolare quelle menzionate dall’esperto manager: “1) La posizione geografica: Montichiari dista appena 45 minuti di strada da Segrate e si trova al centro del Nord Italia; 2) la disponibilità di spazi a terra che nessun altro scalo in Italia ha; 3) skill specifici per il mercato del cargo e l’opportunità di non andare in contrasto con il traffico passeggeri; 4) il fatto che l’aeroporto è operativo 24h/24 e non ha limitazioni imposte da fattori come nebbia o altro”. Il modello è dunque quello di uno scalo quasi esclusivamente dedicato al cargo così come altri iniziano a nascerne in giro per l’Europa.
Al fine di assecondare questo percorso di sviluppo il Gruppo Save ha già in mente un cronoprogramma preciso di interventi da realizzare, il cui valore si aggira intorno ai 100 milioni di euro nei prossimi anni. “La strategia di lungo termine prevede l’allungamento della posta di circa 1.000 metri al fine di poter accogliere anche i voli cargo a pieno carico dalle lunghe distanze, vedi Cina o Stati Uniti” prosegue spiegando ancora Roccasecca. “Verrà poi realizzato una terza serie di magazzini, il cui progetto è già stato presentato a Enac ed è quindi stato avviato il relativo iter autorizzativo”.
Poste Italiane e dalla sua compagnia aerea Poste Air Cargo che, da quando ha stretto la partnership con Amazon per il trasporto e la distribuzione di pacchi, hanno visto crescere in maniera significativa i volumi di prodotti movimentati a Brescia. “L’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti. Ancora lo scorso aprile le previsioni parlavano di 5/6.000 pezzi (prevalentemente pacchi) da movimentare ogni giorno per Poste Italiane, che a Montichiari ha il suo hub aereo nazionale; a settembre erano oltre 15.000 i pezzi movimentati ogni notte mentre, a ridosso di Natale, si è arrivati anche a picchi di 50.000 pezzi. L’e-commerce è un mercato del cargo aereo che nei prossimi cinque anni crescerà ancora molto e ce ne sarà per tutti”. Da non dimenticare poi che, oltre a Poste Air Cargo, ogni notte arrivano e decollano un paio di aerei B757 freighter di Dhl (con prospettiva di aumento) per l’export di prodotti dal mercato italiano.
Il 2020 è iniziato, non resta che attendere di vedere se e quando le trattative in corso con alcuni vettori freighter daranno il via alla nuova fase di sviluppo dell’aeroporto Gabriele D’Annunzio nel mercato del cargo aereo.
Nicola Capuzzo
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