Latam ha sussidiarie sparse un po’ in tutta l’America Latina (Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Paraguay, Perù) e ha concluso l’anno passato con 68,8 milioni di viaggiatori imbarcati. Tra due anni — quando la transazione sarà completata — Delta si ritroverà ad avere voce in capitolo non solo in Latam, ma anche nella brasiliana Gol (33,4 milioni di clienti), cioè i primi due vettori del Sud America.
“Questa partnership mira a mettere assieme i nostri due grandi brand mondiali, consentendoci di fornire il miglior servizio ai clienti tra il Nord e il Sud America ” ha commentato Ed Bastian, amministratore delegato di Delta, attraverso una nota ufficiale. Nota che spiega anche i dettagli dell’investimento: 1,9 miliardi di dollari il prezzo pattuito, a cui si aggiungono 350 milioni per supportare di fatto l’integrazione — anche se parziale — delle due società. Delta comprerà poi da Latam quattro Airbus A350 nuovi.
L’esborso di Delta conferma quello che da tempo è il pensiero del suo amministratore delegato. Bastian è convinto che le alleanze dei cieli oggi presenti — SkyTeam, Oneworld, Star Alliance (dove ci sono, per esempio, Lufthansa e United, Singapore Airlines e Thai Airways) — siano diventate obsolete e in molti casi anche controproducenti per le grandi compagnie. Per questo di recente Delta ha iniziato a fare shopping nel mondo del trasporto aereo. Il portafoglio — oltre a Gol e in attesa dell’ok su Latam — comprende il 49% di Virgin Atlantic e Aeromexico, il 10% di Air France-Klm, il 3,2% nella cinese China Eastern e il 10% Korean Air. A cui si dovrebbe aggiungere almeno un 10% in Alitalia.
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